La Scuola Medica Salernitana, la più antica e celebre istituzione medica del mondo occidentale, è stata la manifestazione culturale e scientifica più rilevante dell’intero Medioevo. Varie sono le teorie sulla nascita di questa prestigiosa scuola e quella più accreditata porrebbe le basi del complesso nella volontà di alcune libere associazioni di maestri e studenti impegnati nella diffusione delle arti mediche.La scuola prendeva spunto dagli insegnamenti di Ippocrate e Galeno considerando le malattie uno squilibrio in atto al’’interno del corpo umano ed in particolare , nel XII secolo la Scuola inaugurò un nuovo insegnamento composto da lezioni teoriche e pratiche. Si diffusero, infatti, le dissezioni degli animali realizzate per la prima volta dal medico Matteo Plateario. Ma è nel secolo successivo che fu pubblicata l’opera più importante del complesso salernitano: il Regimen Sanitatis Salernitanum o De conservanda bona valetudine o Flos medicine. Trattato simile a un’enciclopedia, il Regimen, scritto da tutti i principali medici dell’Istituto, espone cure per ogni patologia raccogliendo in un’unica opera tutti i lasciti della tradizione greca e araba. La prima stampa fu pubblicata e commentata, nel 1480, dal medico e alchimista catalano Arnaldo da Villanova. Importante all’interno della Scuola fu il ruolo che ebbero le donne. Per la prima volta potevano esercitare ed insegnare all’interno di una struttura che riconosceva il loro ruolo e la loro bravura. Fra tutte le “Mulieres Salernitanae”, Trotula de Ruggiero fu la più famosa. Dopo essere stata riconosciuta come una vera e propria università pubblica da Federico II di Svevia, nel 1231, la Scuola Medica Salernitana si vide negare la possibilità di erogare lauree nel 1811 da un decreto di Gioacchino Murat che riconosceva solo l’università di Napoli come ufficiale. Questa decisione portò alla fine della più antica e celebre istituzione medica del mondo occidentale.