Arte, bellezza, storia: è straordinario scoprire, ogni giorno di più, come a Napoli ogni vicolo sia impregnato, sino all’ultima pietra, di cultura e di magia. Tra questi ricordiamo , il vivace e popolare borgo dei Vergini, nel cuore del rione Sanità, uno di quei luoghi dallo smisurato potenziale storico-culturale, di quelli meno gettonati dai più comuni itinerari turistici, ma che racchiudono nella loro storia le origini più genuine dei pregi e dei difetti che caratterizzano l’immensa identità partenopea. Tra i magnifici monumenti che si possono ammirare ricordiamo la chiesa di S.Maria Succurre Miseris di origine trecentesca. La Chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini è come una struttura spettrale in cui echeggiano ancora i fasti del barocchetto napoletano. Finemente stuccata e decorata, la “Misericordiella”, questo il soprannome per distinguerla dal Pio Monte della Misericordia ai Tribunali, è stata nella sua lunga storia tra l’altro prima ospedale e poi ospizio per i sacerdoti poveri. Edificata nel 1532 nell’Antico Borgo dei Vergini, si trova a due passi da Porta San Gennaro a Napoli, posta fuori dalle mura della città, area tradizionalmente adibita agli spazi sepolcrali. Anche la Misericordiella trova infatti nei suoi sotterranei il nucleo più antico di fondazione, risalente al XIV secolo, utilizzato proprio come terra santa da parte dei monaci che l’avevano abitata, e che abbandonarono nel 1534 per trasferirsi presso gli ambienti dell’Ospedale degli Incurabili. Visibili all’interno della chiesa a pianta ad aula molto allungata, in un ambiente finemente stuccato, ma per lo più spoglio, i monumenti funebri di Gennaro Mascabruni del 1740 e Domenico De Liguori, 1752, entrambi benefattori della Confraternita, la Congregazione di nobili istituita da San Gaetano, cui era stato affidato l’intero complesso. L’edificio, su di un motivo architettonico a due ordini, è sormontato da un timpano triangolare. Di grande interesse architettonico e artistico i sotterranei della Chiesa, in cui troneggiano ancora gli stucchi bianchi, in parte danneggiati e ricoperti, che dimorano fianco a fianco alla sacralità della terra santa che circondano. Il complesso monastico è stato inglobato negli anni in un condominio nel cuore dell’antico quartiere partenopeo. Oggi la chiesa è gestita dall’associazione omonima di Santa Maria della Misericordia ai Vergini, depositaria e custode di un luogo unico e suggestivo, che con tenacia ed entusiasmo la promuove, insieme all’Associazione Napoli InVITA, attraverso visite guidate notturne e eventi culturali, quali L’Architetto Indispensabile, appuntamento, nell’ambito di una speciale “notte bianca” del quartiere dello scorso giovedì 28 Luglio.Il Borgo dei Vergini è un quartiere con un gran potenziale, che potrebbe trasformarsi in una sorta “Trastevere” artistico- bohémien di Napoli. Il Borgo dei Vergini è oggi un quartiere pronto a rinascere, a risorgere dalle proprie macerie, come la stessa Misericordiella sopravvissuta alle colate di fango e alla guerra, simbolo di un’Arte che ha voglia di vivere.