Piazza del Plebiscito è uno dei luoghi simbolo di Napoli. Situata nel cuore del centro storico, alla fine di via Toledo, con la sua superficie di oltre 25mila metri quadrati è la più grande della città e una delle maggiori in tutta Italia. Si è soliti dividere piazza del Plebiscito in due parti: la prima ai piedi della basilica di San Francesco di Paola segue una forma semicircolare, mentre l’altra, che confina all’estremità con il Palazzo Reale ed è determinata nei lati brevi dalle cortine dei palazzi gemelli ha una forma più rettangolare. Nei centri delle due zone si trovano, isolate, le due statue equestri di Carlo III di Borbone (iniziatore della dinastia borbonica) e di suo figlio Ferdinando I, realizzate dal Canova e dal suo allievo Antonio Calì. Famoso è il gioco di attraversare la piazza bendati o a occhi chiusi in linea retta, partendo dalla porta del Palazzo Reale, che si trova proprio al centro fra le due statue equestri, ma praticamente nessuno riesce nell’impresa. L’enorme spazio dove oggi sorge piazza del Plebiscito, la più famosa di Napoli, ospitava già un vasto slargo nel 1543 in conseguenza della costruzione all’epoca di un palazzo Vicereale voluto da Don Pedro de Toledo. Tuttavia, fu solo con la costruzione del Palazzo Reale che ebbe inizio anche il progetto di realizzazione di piazza del Plebiscito, affidato all’architetto Domenico Fontana. In origine si chiamava “largo di Palazzo”. L’attuale denominazione celebra il plebiscito del 1860 con cui il Regno delle Due Sicilie si univa al Piemonte dei Savoia e al resto dell’Italia. La complessa storia della piazza, che si identifica con quella dell’intera città, è ben spiegata attraverso le statue presenti nelle nicchie delle arcate chiuse sul Palazzo Reale, realizzate da scultori diversi: ognuna rappresenta una dinastia a cui Napoli è stata sottoposta, da Ruggiero II, detto il Normanno, primo vero re, fino a Vittorio Emanuele II. C’è anche una leggenda su questo luogo , emblema della cultura napoletana : curiosa è una storiella che si narra proprio su queste sculture: Carlo V d’Asburgo chiede chi abbia fatto la pipì lì davanti, Carlo III risponde di non saperne nulla, mentre Gioacchino Murat confessa di essere lui il colpevole, per questo Vittorio Emanuele II ripristina la pace minacciando di evirarlo. Tra turisti e cittadini è poi noto il gioco di attraversare bendati o a occhi chiusi piazza del Plebiscito. In poche parole, bisogna percorrere circa 170 metri in linea retta, partendo dalla porta del Palazzo Reale, che si trova esattamente al centro fra le due statue equestri e passarvi in mezzo, ma praticamente nessuno riesce nell’impresa. In origine, infatti, la piazza aveva una forma irregolare e anche oggi una leggera pendenza della superficie impedisce a chi decide di attraversarla di proseguire dritto. Secondo la leggenda, la regina Margherita concedeva la salvezza ai prigionieri del Regno qualora avessero superato questa prova difficilissima , ma non ci riuscì mai nessuno a causa di una maledizione lanciata dalla stessa sovrana, che ancora oggi non permette di farcela. Un luogo magico ,che racchiude la storia della cultura e delle tradizioni di Napoli .