Il 2019 per il Premier Antonio Conte sarà un anno bellissimo, un anno dove a suo dire : «Ci sono tutte le premesse per un bellissimo 2019 e per gli anni a venire. L’Italia ha un programma di ripresa incredibile. C’è tanto entusiasmo e tanta fiducia da parte dei cittadini e c’è tanta determinazione da parte del governo». Sul futuro del Paese, Conte afferma che: «C’è una guerra di dazi che per fortuna si sta ricomponendo» e allo stesso tempo «le misure della manovra non sono ancora entrate in vigore. Il futuro dell’Italia lo stiamo creando adesso, abbiamo varato una manovra espansiva con un piano di ammodernamento delle infrastrutture. Non siamo degli sprovveduti» .
Tuttavia, non è dello stesso parere il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco che alza la guardia affermando che i numeri dell’Italia : «Sono meno favorevoli di un anno fa» perche «Sono peggiorate le prospettive della domanda estera, le aspettative delle Imprese e la dinamica degli investimenti». In più avremo l’aumento dell’iva nel 2020 che spiega il Professore Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore di Economia presso la prestigiosa Bocconi: “Una spada di Damocle e il colpo di grazia su un’economia che già fatica a ritrovare la strada della crescita. Le soluzioni per far fronte a questo scenario sono semplici: bisogna intervenire sulle tasse, che devono scendere soprattutto sul lavoro, e sugli investimenti sia pubblici sia privati. Solo così potrà rimettersi in moto lo sviluppo del Paese”.Gli investimenti pubblici sono il grande malato d’Italia, sono scesi in dieci anni dal 3% all’1,9% del Pil. Mentre i sindacati Cgil Cisl e Uil, anno le idee chiare sulla manovra e le hanno manifestate in un documento unitario: “La manovra del governo, pur rappresentando una prima inversione di tendenza, mostra elementi di inadeguatezza ed è carente di una visione del Paese e di un disegno strategico che sia capace di ricomporre e rilanciare le politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo sostenibile e al lavoro”. Resta da capire, se l’Italia in recessione abbia un “salvagente” a cui aggrapparsi, oltre le parole di Conte, oppure stia affondando lenta.