Una domenica calcisticamente spoglia per gli impegni europei, mette in primo piano innanzitutto una sempre più sorprendete Fiorentina. La squadra di Sousa non molla di un centimetro nella corsa alla qualificazione per la Champions e va a prendersi tre punti non facili in casa dell’Atalanta. Ciò che colpisce, fotografando la classifica, è che mentre i viola si preoccupavano di ricacciare indietro l’Inter a meno quattro, si portavano rispettivamente a quattro e sei lunghezze dal Napoli e dalla Juventus, squadre che la Viola ospiterà nel proprio stadio nelle prossime giornate. Appare difficile al momento immaginare che gli uomini di Sousa possano tornare pienamente in corsa per la vittoria del campionato, soprattutto per una diversa continuità, ma stupisce in ogni caso quanto bravo sia stato il tecnico portoghese a raggiungere fino ad ora risultati tanto importanti alla sua prima stagione italiana.
Si ritrova il Sassuolo, che piega l’Empoli in un tre a due ben giocato, mentre si riaccende inaspettatamente la lotta per la salvezza. Se il Genoa infatti battendo l’Udinese, coglie tre punti molto utili per tentare di evitare affanni pericolosi, va decisamente peggio sull’altra sponda di Genova. La Samp non riesce a ritrovarsi, perde nell’anticipo del sabato sera in casa dell’Inter, e resta bloccata con i piedi nel fango. I pareggi del Carpi in casa di un Torino in calo e del Frosinone contro la Lazio, lasciano un margine molto ridotto a Montella e ai suoi. Se persino il Verona ultimo può riaccendere una flebile ma inattesa fiammella di speranza grazia alla vittoria nel derby contro il Chievo, lo scontro diretto tra Samp e Frosinone di domenica prossima potrebbe avere un’importanza quasi decisiva.
Si era invece fermata la Juventus nell’anticipo di Bologna del venerdì. La squadra di Allegri prende un punto in trasferta che tutto sommato ci può stare dopo quindici vittorie consecutive, alla vigilia dello scontro tra titani con il Bayern Monaco. Se però si conferma la sostanziale impenetrabilità della difesa juventina, si intravedono nell’insieme bagliori di appannamento, probabilmente frutto del lungo inseguimento al Napoli, impegnato nel posticipo del lunedì contro il Milan. La squadra di Sarri, dopo due sconfitte complessivamente immeritate tra campionato ed Europa League, ha quasi l’obbligo di vincere, sia pure contro un Milan che dà l’impressione di aver trovato almeno un proprio equilibrio dopo tanto peregrinare. Per il Napoli non si prospetta una passeggiata priva di insidie contro gli uomini di Mihajlovic, a loro volta bisognosi di punti per non vedere svanire all’orizzonte il treno Champions. Tuttavia, una vittoria potrebbe avere per gli uomini del tecnico toscano una grande importanza sotto l’aspetto mentale, oltre che per la classica.
Infine, il caso Totti, con il quale si era aperta la domenica del pallone. Francesco Totti è un monumento del calcio italiano, ed è la bandiera più importante della storia della Roma. Questo è chiaro a tutti, e certamente lo sa anche Spalletti. Tuttavia, l’allenatore toscano non può e non deve sottrarsi al suo primo dovere: fare l’interesse della Roma, a partire dalla sfida con il Palermo. Se da un lato Totti non può essere completamente ignorato, a sua volta il capitano giallorosso non può ignorare la propria età. Trentanove anni sono tanti per chiunque, anche per un gigante del calcio come lui. Se ha deciso di continuare, e di farlo con la Roma, lo ha fatto per amore del calcio, della sua città, e della sua squadra. Tuttavia, Totti non può non calcolare il fatto che la Roma è anche una grande squadra, e dunque è da considerare il rischio che le scelte rispetto a chi va in campo ricadano quasi sempre su altri giocatori. In generale, e senza entrare nel merito, la situazione andava probabilmente gestita da tutti con modi e in termini diversi.