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A Milano la Festa dell’Unità del PD. Applausi per il premier segretario, Matteo Renzi, intervenuto all’evento


Il circolo Pd “ Aldo Moro” su impulso del coordinamento di circolo, sabato 5 e domenica 6 settembre ha preso parte ai lavori del seminario “Il Pd riparte dal PD” in occasione della Festa dell’Unità di Milano.

In un clima molto partecipato il segretario di sezione Diego Ruggiero ed il responsabile cultura Ettore Ruggiero hanno preso parte al tavolo n° 7 “Gli strumenti di partecipazione: le primarie, i circoli e la rete” coordinato dalla parlamentare Lorenza Bonaccorsi e dal consigliere regionale emiliano Roberto Montanari, mentre Annalibera Refuto ha preso parte al tavolo di discussione n° 10 “ Non solo quote.La piena cittadinanza” coordinato dalla parlamentare Roberta Agostini.

Al primo tavolo in particolare hanno preso parte circa 120 partecipanti con 37 interventi da tutta Italia di parlamentari, consiglieri regionali, dirigenti (nazionali regionali provinciali e locali) e semplici iscritti.   Nel tavolo sulla partecipazione di sabato 5,si è parlato di un partito di iscritti, non schiacciato solo sulla funzione di governo. Di un partito non a scompartimenti stagni. Di un partito dove le primarie sono regolate per legge e trasparenti perchè troppo spesso in “certe” realtà emergono dati “impossibili”.In alcuni, come messo in luce dalla Bonaccorsi, emerge la richiesta di un superamento del modello di partito passato legato esclusivamente a luoghi fisici e tessere, valorizzando il partito con funzione di governo ed adombrando il superamento del concetto di iscrizione. Altri invece hanno concordato su una visione di partito-palestra, sulla scorta del modello proposto da Barca, in cui partecipazione ed elaborazione politica – anche in antitesi alla funzione di governo- siano preminenti. Altri ancora hanno messo in luce la scarsa comunicazione tra i piani di organizzazione (locale, provinciale, regionale e nazionale) dove vige più il sistema della cooptazione per fedeltà agli eletti che non quello del merito e del’impegno. In molti è emersa una critica al pd, come partito degli eletti. Sono state condivise esperienze vincenti di porta a porta dei militanti, specie nell’area del Nord Italia.

In particolare nella plenaria di domenica 6 è emerso, come ha relazionato Montanari che: “il dibattito è stato plurale tra esperienze diverse. In tutti è emerso  la richiesta che il partito deve mettere sui temi della riforma interna lo stesso impegno che sta mettendo nel riformare l’ITALIA, perchè se cambia e migliora il Pd cambia e migliora l’Italia. Proprio per questo proponiamo a breve di svolgere un’assemblea nazionale dei segretari di circolo”. E’ altresi emerso – racconta Montanari- “in alcuni interventi  che i circoli sembrano luoghi polverosi, in altri che sono luoghi di esercizio del potere fine a se stesso, in altri ancora luoghi di formazione delle classi dirigenti.” Per Montanari “sono tre immagini vere. In effetti fa la differenza nel partito la presenza o meno classi dirigenti vere e responsabili!” Quanto alle primarie – Montanari- “le primarie servono a far partecipare gli elettori e sono l’estrema ratio nel caso in cui le classi dirigenti non riescano a trovare soluzioni forti e condivise. Dobbiamo essere fieri di averle sperimentsti per primi e che siano qualificanti della nostra identità.” Continua Montanari: ” No, alle primarie su tutto e per tutto. Si, alla responsabilità dei dirigenti. Molti hanno chiesto che le primarie vengano abolite per le cariche interne , eccetto che per il segretario nazionale” Quanto infine alla rete Montanari ha relazionato che “occorre coniugare velocità delle decisioni e partecipazione dei cittadini, dando la possibilità a tutti di informarsi, partecipare e decidere, anche ha chi ha solo un minuto da dedicare alla politica rispetto a chi si impegna e sacrifica tempo e risorse”.

Al tavolo sulla parità di genere hanno partecipato circa 60 persone con 20 interventi. Tra le tante cose si è messo in luce l’importanza del punto di vista delle donne nel partito. Nella sua relazione Roberta Agostini ha chiarito che “se il PD vuol essere il partito che lotta alle diseguaglianze non può non avere un luogo in cui le donne pensino e decidano autonomamente,come il coordinamento donne.” Agostini ha quindi messo in evidenza alcuni risultati conseguita dal governo come la firma della Convenzione di Istanbul e le modifiche alla legge elettorale” Forte è stata quindi la richiesta di un’azione di sistema perchè occorre affrontare le emergenze e le problematiche delle donna (sul lavoro, nella scuola, in famiglia) come delle emergenze strutturali per il nostro paese. E’ stata quindi richiesta la nomina del Ministro delle Pari Opportunità.

Gli altri tavoli sono stati molto partecipati. Interessante quanto emerso ad esempio dal tavolo sulla comunicazione dove è stato messo in luce l’interrelazione tra finanziamento, proposta politica e ruolo degli iscritti e della base. Si è anche messo in luce che per questo primo anno di 2×1000 le risorse andate al PD (unico partito) sono state superiori al tetto di 5,5 mln di euro. Un vero successo!

Molti hanno messo in luce il ruolo fondamentale degli iscritti come veicolo di informazione e testimoni tra la gente. In tutti è emerso un forte appello all’unità nel partito che sappia superare le discordie.

Il frutto del lavoro dei tavoli sarà poi consegnato alla commissione nazionale per la modifica dello statuto, presieduta da Guerini ed Orfini, incaricata di proporre all’assemblea nazionale un testo per la riforma del partito.

L’impressione di noi che abbiamo partecipato ai lavori del seminario in maniera attiva e propositiva è quella di un PD vivo e vegeto sui territori, un PD che si interroga e discute, un PD sulla strada buona ! Per questo il PD di Airola rinnova l’appello a tutti i dirigenti locali a moltiplicare momenti di dibattito e confronto nel partito, sul partito, col partito, specie in questo frangente storico dove seve una forte condivisione delle scelte e delle elaborazioni. E’ un’azione politica vitale per il PD e per il Sannio.

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