Enza Amato, giovane candidata alle Regionali 2015 nelle liste del Partito Democratico e coordinatrice del Circolo Pd Bagnoli-Fuorigrotta è stata ospite dello spazio radiofonico “Regionando”, una rubrica condotta da Samuele Ciambriello su Radio Club 91 che ha l’obiettivo di fare luce su programmi e idee in vista delle prossime consultazioni elettorali.
Enza Amato 43 anni, laureata in sociologia, è cresciuta mangiando pane e politica. Il padre Antonio, detto Tonino, è stato sindacalista, assessore al Comune di Napoli con Bassolino sindaco e per quindici anni consigliere regionale. Oggi passa il testimone alla figlia che coltiva la stessa passione nonostante l’assenza di scuole di formazione politica serie, assenza che lei stessa lamenta nel corso dell’intervista rilasciata a Ciambriello. Una passione, la sua, che le permette di avere una coscienza politica che non esita a mettere al servizio dei cittadini e del suo territorio. Un territorio per il quale si batte, un luogo a cui è particolarmente legata: Bagnoli e le vicissitudini di una bonifica attesa da molto tempo.
All’Arena di Massimo Giletti, domenica su Rai 1, Renzi ha ammesso i ritardi che si sono susseguiti sulla vicenda Bagnoli. Renzi – ha commentato Enza Amato – ha dato vita allo Sblocca Italia per superare una conclamata incapacità politica delle istituzioni locali di trovare soluzioni alla mancata bonifica del territorio di Bagnoli. Ha scritto un articolo che non ho esitato a criticare, invitando a trovare soluzioni meno penalizzanti per il Comune di Napoli che va necessariamente inserito nelle scelte urbanistiche per questo territorio così importante. Ad oggi – ha dichiarato la candidata PD – il commissario non è stato ancora nominato e questo rappresenta un ritardo evidente. Insieme ai nostri parlamentati abbiamo già fatto un appello a Renzi affinché si superi questo scoglio. Se si è scelto di arrivare al commissariamento c’è una motivazione politica seria ma, adesso servono i fatti perché Bagnoli non può aspettare.
Molto duro il suo giudizio su un altro dei temi caldi della nostra regione: la sanità. Credo che in questi cinque anni sia stato fatto l’opposto rispetto a quanto promesso. Caldoro – ha affermato Enza Amato – non è riuscito a sanare la sanità in Campania e ma soprattutto con i tagli lineari ha mortificato le strutture ospedaliere del nostro territorio e ha anche creato delle situazioni di disagio per quei presidi sanitari che accolgono persone che hanno bisogno di un’assistenza più prolungata. Il taglio lineare non è stato seguito da un’azione di investimento e di razionalizzazione dei costi che andasse ad incrementare dal punto di vista delle risorse umane le aziende che accolgono tanti pazienti.