Sono bastati pochi minuti di negoziazione per far affondare l’indice di Piazza Affari. Il Ftse Mib cede il 2,7% spaventato, come tutti i listini in Europa da un nuovo lockdown per chiudere le porte al Covid. A Milano soffre Saipem dopo la trimestrale, sospesa in asta di volatilità quando ha perso oltre il 6%, ma anche Fca e Tim cedono oltre il 3%.
Di nuovo un tuffo in terreno negativo per gli indici delle Borse in Europa. La seduta si apre in calo per Londra (-1,54%), Parigi (-2,02%), Francoforte (-1,78%) e Madrid (-1,99%) e peggiora con il passare del tempo. Il mercato fa i conti con i nuovi blocchi alle attività, inclusa la Germania, per difendersi dal Covid. Venduti i ciclici mentre, come si era già visto a marzo, i beni di prima necessità vanno meglio. Auto, banche, energia guidano il declino per settore; cura della persona, bene cibo e bevande.
Apertura in rialzo per lo spread fra Btp e Bund tedesco. Il differenziale segna 136 punti contro i 132 della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano è pari allo 0,72%.
Borse in Asia in calo, sottopressione i settori finanza e IT. Tokyo lascia lo 0,29% , Hong Kong lo 0,4% mentre Shanghai inverte rotta sul finale e chiude in rialzo dello 0,8% con acquisti che gli operatori segnalano provenire dall’estero. I timori sulla diffusione del virus in Europa e Stati Uniti sono diffusi e sul fronte politico l’attenzione è puntata sulle elezioni presidenziali statunitensi della prossima settimana con un conseguente attendismo degli investitori.