Dei 6.704 detenuti campani la metà è presente nelle carceri napoletane di Poggioreale, Secondigliano e Nisida, cioè 3.208 di cui 355 immigrati. In riferimento ad alcune emergenze socio-sanitarie di questi tre Istituti penitenziari il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello ha scritto una lettera al Direttore generale dell’ASL Napoli 1 Ciro Verdoliva facendo delle richieste specifiche, visto che la sanità penitenziaria dipende dalle ASL competenti per territorio.
“Le chiedo di verificare se sono presenti in tutti i reparti, anche non sanitari, dei tre istituti penitenziari napoletani i defibrillatori. Le chiedo di assumere medici di reparto e psichiatri. Nella delibera regionale è previsto uno psichiatra ogni 500 detenuti, ma non viene rispettata. Le chiedo infine di voler prevedere una presenza di assistenti sociali, tecnici della riabilitazione e mediatori linguistici nelle carceri. La salute psichica e fisica delle persone diversamente libere è un diritto fondamentale e Costituzionale. La giustizia deve essere in grado di bilanciare le esigenze di tutti e le pene non devono mai essere contrarie al senso di umanità e al patrimonio valoriale della Costituzione.“, così Samuele Ciambriello, Garante campano delle persone private della libertà personale.