Il garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, prof. Samuele Ciambriello, stamattina ha fatto visita alla Casa Circondariale di Benevento soffermandosi, in particolare, con i detenuti ristretti presso la sezione dell’articolazione mentale.
L’istituto beneventano, alla data odierna, conta 365 persone ristrette, di cui 44 donne. Il garante prima di iniziare la visita ha incontrato Francesco Pedicini, presidente della cooperativa NCIS (Nuova cooperativa integrazione sociale) che opera nel campo sociale attraverso lo svolgimento di attività diverse finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Per rafforzare lo scambio mutualistico, nella compagine associativa sono state iscritte 12 detenute che, oltre ad imparare la cultura del lavoro, seguono dei corsi di formazione di auto-imprenditorialità.
Il garante Ciambriello ha espresso particolare riconoscimento al Presidente: “ho avuto modo di apprezzare il lavoro di queste donne recluse incontrandole da vicino più volte e l’alto valore di inclusione sociale portato avanti dalla cooperativa, che ha anche un’unita operativa a Foglianese”.
Il presidente Pedicini ha donato al garante un presepe di canapa realizzato dalle detenute dell’istituto beneventano.
Dopo aver incontrato individualmente alcuni detenuti, accompagnato dalla Vicecomandante, dott.ssa Alessandra Iandiorio, e da altri ispettori della polizia penitenziaria si è recato presso il IV piano dell’istituto dove è ubriacata la sezione dell’articolazione psichiatrica; “collocazione, per vero, infelice per quanti vivono già una situazione di disagio psichico che sarebbe sicuramente confortata da un contatto più stretto con spazi verdi. A tacere la contiguità con una sezione semplice, circostanza foriera di continui scontri e collisioni” dice Ciambriello.
All’ingresso presso la sezione ha avuto modo di confrontarsi con le poche figure specialistiche presenti in sezione, una psicologa, un infermiere e due oss, e di valutare la fatiscenza degli spazi in cui dovrebbero svolgersi le attività di riabilitazione.
“A sostegno dell’inadeguatezza della struttura a realizzare la funzione per cui è stata pensata dal legislatore sicuramente è da richiamare l’assenza della figura dello psichiatra che, come da contratto con l’Asl di competenza, non ha un rapporto di lavoro a tempo pieno ma limitato a tre giorni a settimana dunque incapace di far fronte alle esigenze peculiari della sezione”, dichiara Ciambriello.
Su questo punto interviene con particolare forza per sollecitare un pronto intervento della medicina penitenziaria affinché non solo si faccia carico di prevedere almeno uno psichiatra che quotidianamente possa essere al servizio dell’articolazione mentale ma aggiunge “è forse il tempo di pensare che figure così specialistiche possano essere previste nella pianta organica di ciascun istituto di pena al fine di realizzare il disegno costituzionale della pena con finalità rieducative anche alla luce dei diversi episodi, sia di autolesionismo, danneggiamento della propria cella o addirittura tentativi di suicidi e suicidi”.
Quanto alla Casa Circondariale di Benevento, il Garante Ciambriello conclude: “È doveroso provvedere immediatamente alla delocalizzazione della sezione di articolazione psichiatrica al piano terra dell’istituto così da concedere ai ristretti un ambiente più sereno e distensivo, con spazi ludici, ricreativi e riabilitativi, e lo stesso vale anche per il personale socio sanitario , che vive in spazi angusti e limitati il proprio lavoro”.