Nella giornata di oggi il Garante regionale Samuele Ciambriello si è recato presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere visitando i padiglioni Danubio, Nilo e Tamigi ascoltando i detenuti delle diverse sezioni.
Il Garante ha parlato lungamente anche con il responsabile sanitario del carcere e con i medici e gli psicologi dell’A.S.L. presenti in istituto.
All’uscita il Garante Samuele Ciambriello ha dichiarato: “Nel carcere è ritornata la calma e si lavora nel rispetto dei ruoli di tutti. Il clima resta però per certi versi pesante visto che nello stesso luogo si trovano denuncianti e denunciati. Ho verificato che l’acqua dei rubinetti e delle docce è gialla e continua a causare irritazioni cutanee alla popolazione detenuta. Qui come altrove ho constatato che il carcere non può essere solo contenimento ma deve essere soprattutto accudimento, sulla scia del dettato costituzionale che definisce il carcere e le pene come strumenti per rieducare. Per ottenere questo risultato è necessario che vi siano più figure sociali, più educatori, più psicologi, più volontariato e terzo settore che funga da ponte per il post carcere”.
Così, in una lunga dichiarazione, il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello che poi entrando nello specifico sull’inchiesta in corso per i fatti del 6 aprile scorso ha concluso: “Bisogna evitare strumentalizzazioni e polemiche pretestuose. Alla politica dico di non essere né “parolaia” né populista e di mettere in campo progetti concreti per le carceri e gli operatori penitenziari. Esprimo la mia fiducia nell’operato della magistratura e confido nell’accertamento della verità, condizione essenziale per il rafforzamento della giustizia. Anche oggi parlando con alcuni agenti ho manifestato il mio apprezzamento per il delicato e proficuo lavoro che svolgono tutti i giorni. Non ritengo che siano venuti meno gli elementi su cui in questi anni ho fondato il mio giudizio positivo sul loro operato”.