Sarà il progetto de “La Dieta Mediterranea come ricetta della longevità” elaborato dal MedEatResearch, il Centro di Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterranea dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, diretto dall’antropologo Marino Niola, ad aprire Lunedì 14 Settembre alle ore 11 la “Settimana della Dieta Mediterranea UNESCO”, dell’Expo, promossa dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
“La dieta mediterranea è una ricetta di longevità – anticipa l’antropologo Marino Niola – perché, come evidenziano i nostri studi, fin dalla sua scoperta, è stata considerata uno stile di vita, che fa bene alle persone, alla società e all’ambiente. E soprattutto che allunga la vita. Non a caso il suo scopritore, lo scienziato americano Ancel Keys, è morto a 101 anni e sua moglie e collaboratrice Margaret Honey a 97. Fu proprio Keys a ribattezzare il Cilento, dove si stabilì nel 1964, il Triangolo della Lunga vita, a causa degli alti tassi di longevità dell’area, paragonabili a quelli giapponesi e molto superiori alla media italiana. E nel 2012 la FAO ha proclamato la Dieta Mediterranea il regime più ecocompatibile e il più adatto a sfamare l’umanità del futuro prevenendo numerose malattie dal diabete ai disturbi cardiovascolari. Ed è proprio questo stile di vita che l’UNESCO ha proclamato patrimonio dell’umanità il 15 Novembre 2010, proprio in considerazione della sua sostenibilità ambientale e dei suoi vantaggi per la salute e per la convivialità, perché favorisce comportamenti virtuosi che rinforzano il legame sociale, che come è stato dimostrato, fa benessere, visto che gli scienziati hanno dimostrato che la solitudine fa più male dell’obesità”.
La Settimana della dieta mediterranea UNESCO, ideata dagli esperti del Tavolo Idee di Expo numero 13 “Patrimonio UNESCO: dalla Dieta Mediterranea agli stili di vita”, del quale fanno parte anche i due antropologi dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli,Marino Niola e Elisabetta Moro, sarà ospitato dal cluster “Bio-Mediterraneo: salute, bellezza e armonia”, che all’interno dell’esposizione universale 2015 dedicata al tema “Nutrire il Pianeta. Energia per la vita”, racconta lo spirito della cucina mediterranea, il valore e il significato dell’incontro, della compresenza e dell’integrazione attraverso la storia diundici diversi Paesi e popoli (Albania, Algeria, Egitto, Grecia, Libano, Malta, Montenegro, San Marino, Serbia e Tunisia oltre all’Italia) ed evoca un’atmosfera fatta di colori, sapori e odori miscelati in un’esperienza culturale unica.
Gli eventi della settimana della “Settimana della Dieta Mediterranea UNESCO” dell’Expo saranno aperti da un Talk Show ideato dal MedEatResearch, dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, introdotto da Dario Cartabellotta, responsabile unico del Cluster Bio-Mediterraneo e condotto dalla giornalista di Licia Granello, autrice del libro “I sapori d’Italia dalla A alla Z”.
A dialogare sul palco ci saranno esperti, studiosi, manager, imprenditori, con la partecipazione, tra gli altri, del Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Lucio d’Alessandro, dell’Ambasciatore Francesco Caruso, consigliere del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, con delega ai rapporti internazionali e all’Unesco, il presidente della Camera di Commercio di Napoli, Maurizio Maddaloni, il capo dell’Ufficio Legislativo della Presidenza della Regione Campania, Pier Luigi Petrillo, e il Sindaco di Pollica, Stefano Pisani ed erede politico del compianto “sindaco pescatore” Angelo Vassallo.
Nel corso del Talk Show l’antropologo della contemporaneità Marino Niola, rifletterà sul tema“La convivialità fa bene alla società” ed Elisabetta Moro, antropologa dell’alimentazione e autrice del libro “La dieta mediterranea. Mito e storia di uno stile di vita”, racconterà l’affascinante storia della scoperta della dieta mediterranea fatta da due scienziati americani, Ancel e Margaret Keys, nell’Italia degli anni Cinquanta (ai due si deve, fra l’altro, anche l’invenzione dell’espressione Mediterranean Diet nel 1975).
l termine della discussione verrà proiettato il documentario “I pionieri della dieta mediterranea”, prodotto per l’occasione dal MedEatResearch dell’Università Suor Orsola Benincasa, che ha intervistato i protagonisti della scoperta della dieta mediterranAea:Jeremiah Stamler, cardiologo di fama internazionale e professore emerito della Northwestern University di Chicago, Mario Mancini, luminare della medicina italiana e allievo di Ancel Keys,Delia Morinelli, la cuoca personale di Ancel e Margaret Keys, che è stata la fonte etnografica dalla quale i due scienziati americani hanno appreso la cucina popolare campana, che hanno raccontato nel 1975 nel best seller “How to eat well and stay well. The Mediterranean Diet”,Caroline Keys D’Andrea, figlia di Ancel e Margaret Keys, che racconta dell’amore dei suoi genitori per lo stile di vita italiano; Carolina e Nino D’Andrea, nipoti di Ancel Keys che raccontano dell’educazione alimentare mediterranea ricevuta dai nonni in un paese come gli Stati Uniti degli anni Settanta invasi da tutt’altri modelli alimentari, Henry Blackburn, allievo e successore di Keys alla scuola di Pubblic Health dell’Università del Minnesota, Alessandro Menotti direttore scientifico del Seven Countries Study, che racconta l’indagine epidemiologica longitudinale sulle malattie cardiovascolari, capitanata da Ancel Keys, che ha consacrato la dieta mediterranea e in particolare quella campana tra i pattern alimentari più efficaci per la prevenzione delle malattie del cuore.
Uno degli eventi clou della giornata sarà la presentazione del “Pane del gaio sapere”, ideato dall’Università Suor Orsola Benincasa nello spirito del tema nutrizionale dell’esposizione universale 2015, che sarà distribuito in contemporanea all’Expo di Milano e nel cuore del centro storico di Napoli, lungo Via Chiaia a ridosso della Piazza del Plebiscito dove tra pochi giorni (il 30 Settembre) proprio l’Università Suor Orsola Benincasa inaugurerà la sua nuova sede del Centro di Ricerca “Scienza Nuova”, che lavora all’incontro produttivo tra nuove tecnologie e scienze umanistiche.
Preparato con farine di grano integrale e biologico di altissima qualità e lievito madre il“Pane del gaio sapere” è stato ideato e prodotto dall’Università Suor Orsola Benincasa comeemblema stesso della nutrizione e della condivisione, non solo alimentare ma anche culturale.
“Un progetto non solo estetico, ma soprattutto etico – anticipa il Rettore Lucio d’Alessandro – perché nell’era della rete, saperi e informazioni sono reperibili dappertutto, ma si tratta spesso di saperi inerti, fermi e l’unico sapere che innova realmente il mondo nasce, invece, nelle comunità vive e vitali come le università, dall’incontro e dal confronto delle intelligenze. E nel nostro Ateneo facciamo crescere gli allievi come fa il lievito con l’impasto del pane.Non a caso le parole allievo e lievito hanno la stessa etimologia. All’Expo, che affronta un tema fondamentale come la nutrizione del pianete e l’energia per la vita, abbiamo voluto portare il pane di Napoli e del Suor Orsola per lanciare questo messaggio: solo una società che investe nella cultura e nella formazione delle nuove generazioni potrà far crescere un mondo più solidale e più giusto. È in questo senso che il pane sfornato da un’Università vuole essere il pane del “gaio sapere”, come lo avrebbe chiamato il filosofo della Scienza Nuova Giambattista Vico”.
L’artista Lello Esposito ha curato il progetto artistico di questo pane sul quale ha impresso una O che ricorda al tempo stesso l’iniziale della fondatrice dell’antica cittadella monastica seicentesca in procinto di divenire Patrimonio dell’umanità certificato dall’Unesco, dove oggi ha sede l’Università Suor Orsola Benincasa, e l’uovo, simbolo della vita che rinasce, che è la firma dell’artista. “L’idea di imprimere un segno sul pane – racconta Esposito -viene dall’antica usanza di marchiare con un timbro di legno o di ferro le pagnotte di ogni famiglia, prima che venissero cotte nei forni comuni, per poterle riconoscere quando uscivano fragranti dalla bocca da fuoco”.
All’ora di pranzo ci sarà uno show cooking di Alfonso Iaccarino, chef del ristorante pluristellato Don Alfonso 1890 di Sant’Agata sui Due Golfi (Napoli). Iaccarino spiegherà il segreto dei suoi celebri Spaghetti alla Don Alfonso: pasta di Gragnano IGP, essiccati lentamente e conditi con un sugo fatto con tre tipi di pomodoro fresco e una manciata di basilico raccolto a Punta della Campanella, tra Positano e Sorrento. Questa ricetta simbolo della dieta mediterranea, secondo una ricerca OXFAM del 2012, condotta in 137 paesi, è il piatto più amato al mondo. Alfonso Iaccarino preparerà anche un piatto dedicato alla memoria di Ancel Keys, che ne riassume la filosofia alimentare: Mezze maniche con pesce azzurro e peperoncini verdi. Un piatto unico, frugale e gustoso, che sarebbe piaciuto anche allo scienziato americano.
L’evento si concluderà con “L’ABC della dieta mediterranea”, un bio-buffet curato dal Pastificio Gerardo di Nola di Gragnano, che porta in tavola le eccellenze campane. Ai fornelli Giulio Coppola del Ristorante La Galleria di Gragnano. Aperitivo con l’“Elisir Mediterraneo”, il cocktail dedicato ad Ancel e Margaret Keys dalla pluripremiata barlady Rita Russo della Pasticceria e American Bar Di Dato di Angri in provincia di Salerno.
L’evento sarà in diretta streaming su www.unisob.na.it/expo