di Andrea Orlando*
Oggi a Marzabotto. Ringrazio tutti quelli che hanno scelto di essere qui, questa domenica per vivere insieme questo momento di commemorazione.
Ringrazio i testimoni e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e partigiane che sono qui con noi, onorandoci della loro presenza.
Avere la possibilità di intervenire qui, in questo luogo, nel settantatreesimo anniversario dell’eccidio di Monte Sole, è per me una grande responsabilità.
Vorrei affermare subito una mia profonda convinzione: la responsabilità della memoria è un dovere civile di stretta attualità.
Sono convinto che, nel passaggio della storia d’Europa che stiamo affrontando, occorra tornare su questi luoghi, tornare sulle tragedie della storia d’Europa.
Perché occorre respirare questa aria, sostare tra questi luoghi.
Non solo per per inchinarci davanti al passato e alle sue sofferenze.
Abbiamo bisogno di venire qui per riconoscere la nostra condizione attuale e per ritrovarci.
Occorre tornare qui, per vivere pienamente il senso della pace, per guardare in faccia i crimini contro l’umanità che hanno devastato la storia europea.
Bisogna essere qui, per comprendere veramente quale sia la posta in gioco del nostro futuro.
Difendere oggi la democrazia significa combattere i fascismi, combattere le mafie e combattere la corruzione. Quest’ultima, non è soltanto un fenomeno che sottrae risorse alla collettività, ma è, soprattutto, un tarlo che indebolisce la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni.
Quando questa fiducia scende oltre il livello di guardia ci sono sempre uomini della Provvidenza che si propongono di porre rimedio con strumenti autoritari e antidemocratici. Combattere la corruzione è combattere una delle forme di tradimento più alto nei confronti della democrazia e della Repubblica.
*Ministro della Giustizia