Il giorno dopo i due eventi del centrosinistra che hanno messo di fronte Renzi e Pisapia, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a “L’intervista” su SkyTg24 sottolinea che “lacerazioni personali vanno messe da parte per provare a ricostruire una coalizione che includa anche pezzi di società che in questo momento sono alla finestra o sono disincantati”. Mettiamo da parte” le divisioni personali, “altrimenti vince la destra”, lanciando così un ennesimo messaggio chiaro all’ex premier. “Dove il centrosinistra si è diviso, è stato sconfitto. E questa è una buona ragione per costruire una coalizione”, ha insistito Orlando.
Poi ha affrontato un nodo spinoso. “Se non si modifica il Consultellum, vedo il rischio” di un’alleanza PD-Fi. ”Dobbiamo fare di tutto per scongiurare questo scenario, senza una prospettiva politica delle riforme. Non sarà alla Direzione del PD, perché lo stesso giorno c’è il vertice europei dei ministri della Giustizia, ma noi ci faremo sentire, perché rilanceremo la nostra linea, partendo da una legge elettorale con premio di coalizione, non rassegnandoci al proporzionale”, e dalla necessità di costruire una coalizione anche con le forze che si guardano con diffidenza”.
“Io però non potrò esserci perché nello stesso giorno è convocato il vertice europeo dei ministri della Giustizia”, ha aggiunto, ma “credo che bisogna fare di tutto perché lo scenario” di una alleanza con Berlusconi “venga scongiurato”, anche se “Renzi mi sembra che abbia smentito questa prospettiva”.
E se proprio non la si riuscisse ad evitare, ha proseguito Orlando, “bisognerebbe chiedere ai nostri iscritti cosa ne pensano di un’eventuale alleanza di 5 anni di Berlusconi, senza nemmeno la prospettiva politica delle riforme, perchè dopo quello che è accaduto il 4 dicembre scorso non credo che ripartiremo da lì”.
E rispondendo a una domanda sugli strumenti per interpellare i militanti del PD, il Guardasigilli ha detto: “Innanzitutto attivando il meccanismo del referendum previsto dal nostro Statuto, ma che non e’ mai stato attivato perche’ non c’e’ un regolamento che lo disciplina”.