Anche Napoli ha il suo Museo della civiltà contadina. Sorge nella splendida cornice della Masseria Luce a S. Pietro a Patierno, bellissima struttura del Settecento, chiamata anche “Palazzo Carizzi” dal nome del suo fondatore.
La struttura stessa è un monumento alla civiltà contadina con le sue possenti mura, i poderosi archi ornamentali e di sostegno, le due corti, padronale e contadina, la cappella del XVII secolo, sicuramente antecedente alla masseria, divenuta poi cappella palatina e sepolcro di famiglia, i veroni con le garitte, il giardino, la cantina, i pozzi, il lavatoio ecc..
Il Museo della civiltà contadina nasce grazie all’impegno volontario dei soci dell’Associazione culturale Maria Ss. della luce, contadini o figli di contadini, che, ristrutturata la cappella e i locali delle due corti, hanno offerto centinaia d’antichi attrezzi agricoli, custoditi da decenni, che rappresentano la memoria storica del casale e della civiltà contadina nel suo complesso.
I reperti, con l’aiuto di un gruppo di docenti della zona, sono stati catalogati e sistemati nelle sale e si è provveduto anche alla raccolta del materiale documentario.
Il Museo si articola in tre sezioni.
La sezione religiosità popolare dove sono esposti oggetti di antiche arciconfraternite ed associazioni: stendardi, labari, bandiere, mozzette, fasce, medaglioni ecc.; presepi dell’artigianato napoletano, arredi legati alla cappella o in prestito dalla chiesa di S. Pietro e donazioni varie.
Segue la sezione agricoltura con centinaia di attrezzi d’epoca di piccole e grandi dimensioni divisi in sottosezioni. Si possono ammirare centinaia di reperti di piccole e grandi dimensioni, concernenti la semina, la coltivazione e la trasformazione dei prodotti: antichi aratri, crivelli, solcatoi, gioghi, rastrelli, falci a mano, botti, torchi. E poi una falciatrice elettrica, una macchina spoliatrice a mano, una delle prime grandi trebbiatrici, etc.
È allestita poi una casa contadina tipica d’inizio Novecento, con mobilio, suppellettili e attrezzi d’epoca e la sala altri mestieri dove sono stati sistemati antichi attrezzi da calzolaio, falegname, fabbro, pettinatore di canapa ecc.
Infine la sezione documenti con centinaia di foto d’epoca concernenti i matrimoni, le feste, i costumi, i mestieri e ancora, documenti e cartografie in originale o in copia riguardanti i casali agricoli di Napoli oltre ad una piccola biblioteca tematica sempre sui casali.
Il Museo laboratorio della civiltà contadina “Masseria Luce” è sorto nell’ottobre del 2000 nei locali a piano terra messi a disposizione dal Comune di Napoli che ne è il proprietario.
La “Masseria Luce” si articola in due corti, padronale e contadina. Presenta nella prima: la cappella, la cantina, il pozzo, il lavatoio e lo scalone d’onore ai piani superiori. Nella corte contadina i locali posti sotto gli archi ornamentali e di sostegno aprono al Cellaio e a quelle che erano le stalle e i depositi degli attrezzi e dei prodotti, nonché al giardino.
Museo Masseria Luce è anche scuola di musica e canto popolare. Si tengono, infatti, ogni anno corsi di “Ballo sulla tammorra” e corsi per imparare a suonare i diversi strumenti musicali legati al canto popolare, in primis la tammorra. Nel museo c’è anche una mostra permanente della tammorra.
Il Museo è aperto dal Martedì al Sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 17.00 al tramonto. La Domenica e i giorni festivi dalle 10.00 alle 13.00. Per le scuole e su prenotazione anche il lunedì.