Può capitare, e spesso capita, che la legge dimentichi gli aspetti umani, le vicende le storie. Può accadere che una norma, magari frutto della paura declinata in vari modi, tenda ad espellere il buono (sarebbe forse meglio dire, un buono) che fa parte del Paese, anche se ha origini altrove. Può verificarsi che una superficialità politica, forse voluta forse negligente, metta in un angolo una vita di onesto lavoro e di vero e proprio sacrificio, una vita addirittura eroica in un dato momento, soltanto per ciò che si è e non per ciò che si fa. Questo perché ciò che si fa e si è fatto, per quanto nobile, è meno importante di altre caratteristiche, o caratteri.
Nella cecità delle leggi italiane si è imbattuto Sow Madicke, originario del Senegal, che in Italia non ci vive da tre settimane tre mesi o tre anni, ma da oltre trent’anni. Madicke è arrivato in Italia quando aveva diciassette anni, e da allora ha sempre lavorato e pagato le tasse, come operaio. Una famiglia, moglie e quattro figli, che vive in Senegal, e una vita di onesto e duro lavoro per mantenerla.
Madicke è stato sfiorato dalla popolarità, e centrato in pieno dalla sfortuna. La popolarità aveva bussato alla porta di Madicke quando, mentre era seduto in metropolitana a Sesto Marelli, ha visto una signora gettarsi tra i binari. Senza pensarci un attimo, Sow Madicke si è lanciato dietro di lei, salvandole la vita. Tuttavia, alla popolarità il protagonista di questa vicenda non ha aperto la porta, restando nell’anonimato.
La sfortuna invece, ha colpito Madicke in pieno quando, dopo sei anni di lavoro presso un’azienda (poi fallita) di Cologno Monzese presso la quale lavorava, è stato vittima di un infortunio in seguito al quale gli hanno dovuto riattaccare tre dita della mano. Da allora, Madicke ha svolto una serie di lavori saltuari, e vive con un assegno INAIL da 260 euro mensili (a prescindere dal caso in questione, sarebbe il caso di discutere dell’entità degli assegni per invalidità, quando giustamente riconosciuta).
A seguito del fallimento della ditta presso la quale lavorava, dell’infortunio e della crisi generale, Madicke come moli altri, da un anno non riesce a trovare lavoro, è disoccupato. Ebbene, al rientro da un viaggio in Senegal allo scopo di andare ad assistere la madre malata, il nostro sfortunato protagonista, si è visto respingere la richiesta per il rinnovo del permesso di soggiorno. Perché? Il motivo è semplice: nonostante la condotta più che lodevole, nonostante una vita di onesto lavoro, e nonostante il fatto che da oltre trent’anni Madicke vive e lavora in Italia, il suo permesso non può essere rinnovato poiché egli non percepisce più un reddito. La campagna sui social è scattata puntale ed indignata, e il sindaco di Sesto San Giovanni dove Madicke abita, sta tentando di fare ciò che può per venire a capo della vicenda. Dal canto suo, Madicke si dice smarrito e disperato, anche perché se tutto fosse confermato, non potrebbe più aiutare la propria famiglia. Aggiunge infine, di non riuscire proprio a capire certe volte le leggi del nostro Paese (che dopo 31 anni dovrebbe essere anche il suo). Almeno su questo stia tranquillo, il signor Madicke: appare tutto kafkiano anche a molti di noi.