GIANNI CUPERLO:“E’ un’Europa paralizzata, senza strategia. Una Europea dell’importanza e dell’indecenza: hanno accusato Pellé, che ha sbagliato uno sfortunato calcio di rigore agli europei, di essere un mercenario perché ha scelto di andare in Cina a giocare. Ma Barroso è stato per anni presidente della Commissione Europea e il fatto che oggi vada a prestare i suoi servigi a Goldman Sachs dovrebbe farci riflettere”. ” ‘Ho trovato giusta la convocazione di questa assemblea perché’ “, per dirla con un filosofo, i fatti non sono più quelli di una volta. E’ proprio così. Trump può cambiare la storia dell’America, rompendo con la storia della famiglia Repubblicana e distruggendo settanta anni di Alleanza Atlantica. Qualcosa che si congiunge con una destra fascista, dice cose incredibili, fa presa sulle emozioni”. “In Turchia sono sospesi i diritti, è verissimo che i militari non sono mai ambasciatori di democrazia – come giustamente ha detto Renzi – ma Erdogan ha scelto la via opposta alla democrazia. Poi c’è la cronaca che si spinge fino alla serata di ieri”.
GIANNI PITTELLA:”Ieri l’Assemblea nazionale del Partito Democratico si è riunita per parlare di Europa e del mondo che cambia. Ho cominciato il mio intervento con un’amara constatazione: viviamo nella società del rischio, in cui l’imprevedibilità sostituisce la stabilità e in cui la globalizzazione ha prodotto enormi disuguaglianze. In un contesto di questo tipo, l’Unione europea ha il dovere di tornare ai suoi valori originari: non si tratta più di sopravvivere, ma di far sorgere una nuova speranza. Noi siamo pronti ad accelerare e ad archiviare regole ingiuste come il Fiscal Compact. Ma è arrivato anche il tempo di archiviare i compromessi al ribasso: basta ricatti, basta baratti. Sulla situazione della Turchia voglio essere molto chiaro: bisogna sospendere i negoziati per la liberalizzazione dei visti e bisogna anche valutare l’opportunità di sospendere i finanziamenti previsti dall’accordo sui rifugiati.”