“Il rilancio della filiera agroalimentare nel Sannio”, questo il titolo della tavola rotonda promossa ed organizzata lo scorso sabato a Bucciano, dall’intercoordinamento dei circoli del PD della Valla Caudina. Un tema più che mai attuale, in una provincia martoriata dalla terribile alluvione dello scorso 15 Ottobre. In una aula consiliare gremita, nel piccolo centro pedemontano, ne hanno discusso i vertici regionali della CIA ed i rappresentanti delle istituzioni regionali e nazionali. Dopo i saluti di rito del presidente dell’intercoordinamento, Diego Ruggiero e del segretario del circolo PD di Bucciano, Samuele Ciambriello, Mario Grasso, direttore regionale della CIA e presidente del GAL Taburno, ha dato il via ai lavori. Lavori che sono stati coordinati dal giornalista di Linkabile, Pasquale Ciambriello.
“C’è bisogno che la politica dia risposte concrete alle esigenze dei cittadini – ha dichiarato Grasso -. Il settore agroalimentare, è uno dei settori trainanti della intera economia sannita ed è giusto che le istituzioni facciano la loro parte, specie dopo la tragica alluvione che ha colpito il Sannip nel mese scorso. Bisogna che le imprese siano sostenute ed incentivate alla produzione. Si potrebbe pensare a sgravi fiscali ed a contributi ad hoc, specie per quelle imprese più in difficoltà. Non esistono imprese di serie a e serie b. Credo che il periodo delle promesse sia terminato”. Alle parole di Grasso, hanno fatto eco quelle di Alessandro Mastrocinque, presidente regionale della Confederazione italiana degli agricoltori.
“Come CIA, siamo da sempre vicini alle imprese agricole ed al mondo degli agricoltori – ha dichiarato Mastrocinque -. Bisogna però che si ritorni ad investire sul settore, perché tra non molto, il Made in Italy, non sarà più di moda. Lo dico a malincuore, ma purtroppo è la realtà dei fatti. Molti paesi emergenti, che investono ingenti risorse nel settore, a breve faranno di noi un sol boccone. Bisogna incentivare i giovani a formare nuove imprese, a scommettere sul settore. Le nostre imprese sono guidate da persone che hanno un’età media assai alta. Molti giovani stanno ritornando a specializzarsi in Agraria, è giusto dare loro i giusti incentivi. E non si creda che il potenziamento della filiera corta sia la panacea di tutti i mali, perché attraverso la filiera corta, si producono ricavi uguali ad un misero 3% della produzione”.
In rappresentanza del ministero delle politiche agricole e forestali, è intervenuto invece, Corrado Martinangelo.
“Il ministero che mi onoro di rappresentare, sta facendo la sua parte in questo senso. La politica sta favorendo lo sviluppo di nuove imprese, soprattutto giovanili. Credo peró che debba essere istituito un tavolo permanente tra Stato centrale e Regioni, che funzioni da raccordo per la soluzione a problemi primari che interessano la collettività. Non è con la modifica del PSR(piano di sviluppo rurale), che si torna a crescere o si risolvono i problemi, ma attraverso la adozione di provvedimenti ad hoc per questo o quell’altro settore. Credo che questo sia il governo che più di tutti abbia investito sulla agricoltura. Bisogna però velocizzare le pratiche di accesso ai fondo nazionali e comunitari. È la eccessiva burocrazia che frena la ripresa ed al contempo, gli investimenti anche di capitali privati. Voglio rassicurare tutti – ha concluso Martinangelo -. il Sannio non è solo, e la ripresa avverrà con l’aiuto di tutti“.
I lavori, sono stati conclusi poi, dal consigliere regionale del PD, Erasmo Mortaruolo, che è anche componente della commissione regionale agricoltura.
“La Regione sta facendo la sua parte – ha esordito Mortaruolo -. Dopo la alluvione, sono stati stanziati già i primi fondi a sostegno delle imprese in difficoltà, per gli interventi che hanno la priorità rispetto ad altri tipi di intervento. Concordo in tutto e per tutto con il pensiero espresso da Martinangelo. C’è bisogno di più sinergia tra istituzioni, perché solo così possiamo dare vere risposte ai cittadini. Credo che la nostra provincia possa e debba ripartire dalle sue eccellenze. Eccellenze che tutto il mondo ci invidia. Vino, olio, formaggi, prodotti artigianali che nella loro unicità rappresentano la forza lavoro dell’intera area sannita e da cui si deve ripartire per puntare su un turismo enogastronomico di qualità. Certo è, che deve essere fatto di più, in materia di sostegno alle imprese, accesso al microcredito, sburocratizzazione, sviluppo della banda larga. Solo così, può essere messa in piedi quella rete che deve essere alla base della ripresa economica. Il Sannio può farcela. Questa – ha concluso il consigliere piddino -. è una terra che ha saputo sempre rialzarsi, grazie all’umiltà, al sudore ed alla operosità che ha da sempre contraddistinto i suoi abitanti”.