«Come esistono i simboli del potere criminale, così quell’asilo rappresenta il simbolo del potere della legalità. Oggi ci sono ritornata dopo 17 anni ed è stato un momento importante per me». Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, è ancora commossa dopo l’intitolazione del plesso Maiuri all’Arenella a sua madre.
Silvia Ruotolo, la giovane mamma vittima innocente della camorra, tornava proprio da quell’asilo insieme al figlio più piccolo, quando 17 anni fa, fu raggiunta da proiettili esplosi da un commando camorrista che aveva puntato Salvatore Raimondi, affiliato al clan Cimmino.
Alessandra Clemente, oggi, è Assessore alle Politiche Giovanili del comune di Napoli. «Questo è il grande potere dei simboli», ha affermato la Clemente. «Quell’asilo è l’ultimo luogo dov’è stata mia madre e la cerimonia di stamattina non permette a nessuno di dimenticare le tante vittime innocenti morti per mano della criminalità. Lo so che non è mai abbastanza quello che possiamo fare, però dobbiamo lavorare ogni giorno affinché non capiti più ad altre mamme, altre donne, ad altre persone innocenti. Il mio pensiero va alla ragazza di Barra ferita ieri durante un momento di violenza».
Purtroppo dal tragico momento che ha spezzato la vita della Ruotolo, sono capitati tanti, troppi tragici episodi simili. La lista è lunga, quasi interminabile. Ha ragione Alessandra Clemente quando dice che «non è un tempo passato, è un tempo ancora presente».