Lo spettacolo CANTICO DEI CANTICI, vincitore di due Premi UBU 2017 nelle categorie “miglior attore/performer” con Roberto Latini e “miglior progetto sonoro” con Gianluca Misiti, è a Caserta da sabato 20 gennaio (ore 21:00) a domenica 21 gennaio (ore 19:00).
Dopo Pirandello, Ovidio e Heiner Müller, Roberto Latini ritorna per il quarto anno consecutivo al Teatro Civico 14 di Caserta confrontandosi con uno dei testi più misteriosi e suggestivi delle Sacre Scritture. Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, il CANTICO DEI CANTICI è un inno alla bellezza, l’ode più ardente e luminosa all’amore che sia stata mai scritta. È il “canto” per eccellenza, allegoria della passione amorosa che tocca le vette del sublime, l’unione perfetta tra l’uomo e il divino. Latini non ha tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile, ha tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento che queste pagine procurano. Ha assecondato il tempo, il tempo del respiro, della voce e le sue temperature.
Il Teatro Civico 14 propone un secondo appuntamento dedicato ad attori e performers in formazione, dal titolo ATTORE/AUTORE >< AUTORE/ATTORE. Questo secondo incontro avrà come protagonista proprio Roberto Latini che racconterà la sua esperienza performativa ed autoriale. L’incontro si terrà domenica 21 gennaio alle ore 17:00, modererà Michele Di Donato (Il Pickwick), libero ingresso con prenotazione obbligatoria (scrivere a stampa@teatrocivico14.org) fino ad esaurimento posti.
“Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi – evidenzia Roberto Latini – smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, quasi incoscientemente, se lo si dice senza pretesa di cercare altri significati, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, senza badare a quale sia la divisione dei capitoli, le parti, se si prova a stare nel suo movimento interno, nella sua sospensione, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano. Non ho tradotto alla lettera le parole, sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile. Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature. Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire…”
All’interpretazione di Latini lo spettacolo intreccia la musica: le antiche parole del Cantico sono intervallate da canzoni (da Carrà ai Placebo, a Morricone) e da trame sonore. Le musiche e i suoni sono curati da Gianluca Misiti, mentre i movimenti scenici di Latini – importantissimi in una pièce che va in cerca delle parole nel corpo, definita per questo “concerto per voce e corpo” – sono innervati da un gioco di luci curato da Max Mugnai.