A)La festa dell’Assunzione di Maria in cielo rappresenta l’esaltazione suprema che la religione fa del femminile. Sebbene questo dogma sia stato l’ultimo tra i dogmi mariani che la Chiesa ha proclamato, durante il pontificato di Pio XII il 1° Novembre del 1950, è importante ricordare che la fede del popolo nell’Assunzione di Maria proviene dai primi secoli del cristianesimo. Questa fede esprime la necessità che il senso comune dei fedeli sente di integrare il femminile nelle sue convinzioni religiose. Cosa che ha un’enorme importanza per integrare debitamente le credenze religiose nella nostra condizione umana. B)Qui è importante ricordare che Dio non è un essere sessuato. Non è né di genere maschile né femminile. Tuttavia le culture androcentriche e maschiliste ci hanno trasmesso, in forma predominante, rappresenta- zioni maschili della divinità: Dio come Padre, come Re e Signore, non come Madre, Regina e Signora. Tuttavia, nella condizione umana il femminile è importante quanto il maschile. Perché tutti e due i generi sono costitutivi della nostra umanità. E’ a partire da questo che la nostra esperienza religiosa è, con frequenza, squilibrata. La rappresentazione maschile del divino equivale a presentarci Dio con le caratteristiche che la cultura ha fatto emergere nel maschile: il potere, l’autorità, la forza, il dominio, incluso la minaccia e fino alla violenza. C)La festività dell’Assunzione rappresenta, tra le altre cose, lo sforzo per recuperare la dimensione che le culture maschiliste hanno emarginato ed addirittura disprezzato. Abbiamo bisogno di integrare nella nostra esperienza religiosa la tenerezza, la sensibilità, la delicatezza, la singolare bontà che le culture maschiliste, nelle quali siamo stati educati quasi tutti, attribuiscono al femminile. Dio è Padre-Madre. Dio è la pienezza dell’umano. Ora sappiamo chiaramente che l’umano senza la femminilità non è umano.