Giovedì mattina sono arrivato a Napoli con la circum ed appena sono uscito dalla stazione Centrale mi passa di fianco un signore che desta la mia curiosità: sembra uno di quei bavaresi uscito direttamente dalle cartoline che pubblicizzano l’Oktoberfest con in braccio, a sorpresa, quasi come se portasse un figlio, una piccola volpe arancione dal viso tenerissimo. Ero tentato di fermarlo per poterla accarezzare. Ne ho viste tante quando la notte tornavo a casa, dietro Bethnal Green, ma mai sono riuscito ad accarezzarne una, per paura mia ma soprattutto per la loro che appena mi vedevano arrivare scappavano subito tra i giardini delle case facendo perdere le loro tracce.
Purtroppo però, qualcuno ha interpretato in maniera errata questo gesto, tanto che il giornale online Metropolis ha postato una fotogallery con un titolo emblematico e sconcertante: “Napoli, turista a spasso con una volpe. Animalisti inferociti”. Sotto le foto, la scritta recita una breve dichiarazione di Francesco Emilio Borrelli e dell’animalista Patrizia Cipullo: “Le volpi non sono come i cani, sono animali selvatici e dovrebbero vivere in campagna o nei boschi non certo in città metropolitane. Non si possono portare in giro come barboncini per l’incolumità loro e di chi le circonda. Sarebbe bene fermare questo turista e verificare il livello di salute e di stress della povera volpe”.
Mi chiedo: si sa che la volpe è stato uno degli animali più diffusi del Regno Unito e che passeggiando la sera per Londra (che se non erro, o dimostrino il contrario, è una capitale metropolitana mondiale) se ne vedono diverse rovistare tra i rifiuti come da noi fanno i cani? È Londra una città metropolitana almeno quanto Napoli? O, peggio ancora, preferiamo condannare episodi simili e voltar la faccia sull’allevamento intensivo? Sicuramente, almeno spero, c’è stata un’incomprensione tra il giornalista e i due ambientalisti.
Credo che questo signore, divenuto “famoso” per la sua passeggiata napoletana con la volpe, abbia fatto un gesto storico, lo stesso che ha fatto il primo uomo che addomesticò ed introdusse in casa un cane, un gatto, un coniglio, un pavone, un uccello, una gallina, un serpente, un camaleonte, i pesci e finanche un maiale (celebre l’amicizia tra George Clooney e Max, il suo maiale nero). Ha scelto Napoli, da molti celebrata come la città della tolleranza, per sdoganare questa nuova amicizia tra l’uomo e gli animali. Se per Blair, dieci anni fa, il mondo animalista plaudì alla sua scelta coraggiosa di vietare la caccia alla volpe, che si faccia lo stesso anche con quest’uomo. È una questione di civiltà. Non possiamo chiedere maggiore rispetto per gli animali, scandalizzarci per un comportamento simile e sorridere quando umanizziamo gli animali con comportamenti opinabili. Valutiamo poi se il piccolo animale è davvero stressato dal suo giro nell’ex capitale borbonica piuttosto che affascinato dalle meraviglie che offre il paesaggio della città.