A distanza di due settimane continua a circolare in rete un video scocciante in cui è protagonista Don Andrea Leonesi, sacerdote in quel di Macerata, che afferma: “È più grave l’aborto o un atto di pedofilia? Con questo non voglio dire che l’atto di pedofilia non sia niente, è una cosa gravissima. Ma che cosa è più grave?”. Ciò in occasione della decisione della Corte costituzionale polacca che ha proibito in effetti l’aborto in caso di malformazione del feto. Egli ha inoltre proseguito: “Oggi una cosa simile prova a dirla in Italia. Infatti in Polonia, un sacerdote polacco, mi ha detto che si sono scatenate le femministe che fanno di tutto: entrano nelle chiese, si cominciano a spogliare per protestare contro queste decisioni governative. Però è pure vero, mi diceva un altro sacerdote, che Santa Faustina aveva avuto un’ispirazione e cioè che la rinascita della Chiesa e del regno di Dio sarebbe cominciata dalla Polonia”. Da queste parole è scaturita la rabbia di numerose persone che non sono potute restare in silenzio dinanzi a discorsi del genere nel 2020. A tal proposito ha commentato anche la Sinistra Italiana di Macerata: “È raccapricciante il confronto tra l’aborto e la pedofilia, come se fosse davvero possibile scegliere un male minore, come se fosse normale confondere diritto e abuso. Appaiono poi insostenibili le interpretazioni letterali dell’Antico Testamento sulla sottomissione della moglie al marito che, a sua volta, è a capo della moglie in un momento in cui il diritto della donna ad una vita autonoma porta fenomeni di violenza domestica e femminicidi. Quando si pronunciano parole che tentano di ledere i diritti conquistati con le lotte e le rivendicazioni negli anni passati, che sminuiscono quasi con lo sberleffo i movimenti femministi, è necessario denunciare e non arretrare di un passo.
Sappiamo quanto complesso ed articolato sia il mondo cattolico e siamo sicure che molte donne e molti uomini non sentano proprie le parole di don Andrea Leonesi, auspichiamo prese di distanza personali e collettive”. Invece a difesa del sacerdote è andato il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi, il quale si è espresso a riguardo dicendo: “Don Andrea ha messo in guardia contro una mentalità oggi imperante che ci fa guardare al dramma della pedofilia come una battaglia che ci deve coinvolgere tutti ma al tempo stesso non si mobilita per garantite a tutte le donne il diritto a non abortire”. Si è dunque generata una polemica per questa questione, che resta una delle più dibattute di sempre, ma sicuramente nessuna persona dovrebbe promuovere atti di violenza perché ritenuti meno gravi di altri gesti, dato che a prescindere azioni come la pedofilia vanno condannate, poiché essa può ammazzare una persona per il resto della sua vita. Ben venga allora una discussione in merito: a frasi del genere vanno individuate soluzioni e non alibi.
Antonio Simeoli