L’innovazione, la tecnologia odierna si dirama anche in campo artistico, grazie al digital marketing. Parlarne tempi addietro, sembrava un’ eresia, oggi invece è possibile. L’arte, la cultura, oggi è in continuo divenire e il baricentro del suo cammino è andato in contro al marketing, quello di impatto comunicativo. I musei, le istituzioni culturali si nutrono della comunicazione digitale, del web marketing culturale per attirare il pubblico. Oggi la fruizione culturale avviene meno attraverso i libri ma molto di più attraverso la rete. La cultura viene valorizzata e trasmessa alle masse attraverso il web. Il prodotto culturale scaturisce da un’attività creativa che deve essere manipolata dalla digitalizzazione, deve passare attraverso la rete. Il canale di riferimento da intromettere nella relazione tra l’arte e l’utente è insito nell’era odierna: nel dinamismo del web. I beni culturali si servono delle start up per far interagire l’opera d’arte con l’utente, per coinvolgere ed innovare. Un esempio, fra tutti, in Francia il Museo del Louvre da la possibilità ai turisti di creare degli itinerari esclusivi, scegliendo immagini e documenti al fine di generare un proprio album personale da poter condividere in rete, e potendolo modificare. Poi vi è il MAST (Maschio Angioino Smart) museo dinamico, figlio della rete, in cui vi è un’ app, OPS, ovvero “Opere Parlanti Show” in cui l’utente avvicinando il proprio cellulare all’opera scelta può ascoltarne la storia dell’ artista ed altre curiosità. Il web marketing si muove nel flusso della comunicazione ed è inevitabile che, prima o poi, si addentri in modo definitivo nella cultura del mondo che è sempre più open source, accessibile a tutti e modificabile da chiunque . E poi ancora, nel mondo abbiamo il MoMa, The Museum of Modern Art a New York che vanta numeri come ben 3 milioni di follower su Instagram con vari post che rappresentano locandine di eventi, oltre ad avere spettatori che guardano le esposizioni con artisti all’opera e tutto questo conquista molti follower che si sentono un tutt’uno con l’arte e con il web che la diffonde e la rende social .