Dove eravamo rimasti..Ah si certo, il tema dell’immigrazione, in cui i due massimi esponenti, di due idee totalmente contrapposte si armano per un duello senza esclusione di colpi verbali…alquanto fumosi. E’ il caso del cavaliere errante Salvini durante un comizio leghista, di qualche settimana fa’ in cui definisce la Boldrini “una bambola gonfiabile“, la ministra risponde in modo stizzito sui social “le donne non sono bambole e la lotta politica si fa con gli argomenti, per chi ne ha, non con le offese“. Indignazione e tanto politically correct da parte di tutte le forze politiche( su tutte Sel), ad eccezione della Lega, a difendere a spada tratta il Ministro cuor di leone. Sul tema immigrati, purtroppo ogni qualvolta si riversano sul suolo italiano, migliaia di disperati in cerca della terra promessa, arrivano come gli orologi svizzeri, le dichiarazioni piu’ disparate dei vari esponenti politici, di cui Salvini e’ in prima linea. L’immigrazione e’ da tempo un vero e’ proprio business mediatico politico, dove ogni protagonista politico del partito di turno, sforna dichiarazioni, quelle piu’ opportune e costruite ad arte, al posto giusto al momento giusto, per creare consenso, indignazione, oppure …”purche’ se ne parli”. Sono veri e propri maestri della comunicazione, dove temi molto dibattuti e alquanto sensibili all’opinione pubblica(immigrazione) servono al cavaliere errante di turno, per mettere il proprio avversario politico in difficolta’. In tutto cio’ il web fa il resto, ogni parola e’ approfondita nei minimi dettagli, dando piu’ risalto al contorno simbolico rispetto al contenuto. Ecco che durante il convegno leghista, su tutti i giornali e testate online, Salvini , surclassi Trump, Clinton e l’Isis per una banale ma fruttuosa bambola gonfiabile, che gli fa spiccare il volo, verso la superclassifica delle news, della popolarita’ e notorieta’, cosa ben diversa e di un significato diverso dalla “reputation politica“. La Boldrini, da par suo, come tanti ectoplasmi della politica nostrana, invece avra’ anche le migliori intenzioni di questo mondo, cercando di accogliere quanti piu’ migranti possibili, ma deve e dovra’ attenersi al principio di solidarieta’ (stipulato nel trattato di Lisbona nel 2009)applicato fra i vari stati in materia di immigrazione, dando un freno all’ immigrazione illegale, in cui le Direttive comunitarie sono molto chiare in materia di sanzioni verso lo Stato inadempiente.