“C’è qualcuno alla nostra sinistra o presunta tale che ci ha educato alla bandiera, ditta e alla prima occasione ha lasciato la bandiera e la ditta per un risentimento personale che non ha ragione di esistere. A questo risentimento rispondiamo con il sentimento di una politica diversa. Per essere di centrosinistra si deve fare di più ma il primo modo è creare crescita e benessere, non fare i convegni”. Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi chiudendo la festa nazionale dell’Unità ad Imola. “Noi siamo disponibili a prendere da tutti lezioni di cosa è la sinistra, noi vogliamo imparare da tutti, ma la nostra idea di sinistra si avvicina a quella di Barack Obama da cui saremo a Chicago il 31 ottobre e il 1 novembre e non a quella di una sinistra rivendicativa”, ha aggiunto il segretario Pd. “Dobbiamo uscire dalla modalità litigio, uscire dalle discussioni interne mentre c’è la possibilità di cambiare il paese”. “La modalità litigio bisogna tenerla da parte”, prosegue Renzi, “la riprendiamo dopo le elezioni, ora siamo in modalità campagna elettorale”. “Noi abbiamo fatto uscire il paese dalla crisi. Ma non basta. Il nostro secondo tempo è semplice: noi vogliamo portare l’Italia a guidare l’Europa”. “C’è bisogno dell’Italia che sia protagonista in Europa – continua il segretario Pd – e se non lo facciamo noi ci sono quelli che vogliono uscire dall’euro, non si sa per andare dove”. “O vincono loro, i populisti, quelli che urlano, o vinciamo noi. E per evitare che vincano dobbiamo evitare di rispondere alle provocazioni. Ci insulteranno nei comizi e noi dovremo sorridere di pià. Litigheranno in tv e noi dovremo studiare di più. Cercheranno di nascondere i nostri risultati”. “918mila non è un numero, sono persone che con un lavoro hanno trovato dignità. La differenza tra noi e gli altri è che noi diciamo 918mila e sono posti di lavoro, loro non pensano a posti di lavoro pensano all’assistenzialismo per tutti, alla mancanza di centralità del lavoro. È qui la differenza”. Così il segretario Pd Matteo Renzi. “Il Pd ha ridotto le tasse, puntando sulla crescita. Allo stesso tempo abbiamo ridotto il debito pubblico. Gli altri hanno solo promesso di abbassare le tasse. Alla Ue diciamo che bisogna cambiare il fiscal compact”, ha aggiunto Renzi, sostenendo anche che la priorita’ sia “creare lavoro, perché la disoccupazione giovanile è ancora al 35%”. “Noi sosteniamo Gentiloni, a cui va il nostro abbraccio”, ha proseguito Renzi.”Tutti scrivevano che avremmo litigato. Ha ragione Giachetti: con Gentiloni è impossibile litigare”. Su alcuni temi, come l’immigrazione – ha aggiunto il segretario – nel Pd “ci sono sensibilità diverse, come tra Minniti e Delrio, ma non si è mai lavorato così bene su questi temi, che sono patrimonio del Pd. L’amalgama funziona, Minniti fa la destra e Delrio la sinistra”. “Io vorrei che arrivasse dalla platea di Imola un appello a tutte le forze politiche… leggo di qualcuno che vorrebbe smarcarsi dal voto sul Def, soprattutto sull’autorizzazione a eliminare le clausole di salvaguardia, come se per un gioco politico si cercasse di far scattare le clausole di salvaguardia sull’Iva… noi non lo permetteremo, ma invitiamo tutti a considerare quel passaggio importante, la quota 161 al Senato non può essere oggetto di ricatti e trattative. Serve agli italiani per evitare lo scatto delle clausole di salvaguardia e sarebbe assurdo che qualcuno giocasse la palla contro l’Italia”, ha infine spiegato il segretario del Pd. –
foto E ARTICOLO ANSA