La Chiesa di Acerra ricorda il vescovo monsignor Antonio Riboldi. Il 9 aprile 2018 alle ore 18.30, nella Cattedrale dove il suo corpo riposa dal 13 dicembre 2017– don Riboldi è morto il 10 dicembre 2017 – un incontro commemora i 40 anni dell’arrivo del presule in Diocesi.
Partecipano il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna; don Elvio Damoli, già direttore di Caritas italiana e l’avvocato penalista Saverio Sanese, che con lui ebbero contatto sul fronte della dissociazione dei camorristi e del dialogo con i terroristi; il direttore del Museo diocesano, Gennaro Niola. Introduce e modera il giornalista capo area politica economica del Mattino, Pietro Perone.
Monsignor Antonio Riboldi è scomparso a 94 anni il 10 dicembre 2017. Dal 9 aprile 1978 – anno del suo arrivo da vescovo in città – non si è più allontanato da Acerra se non pochi mesi prima di morire per questioni di salute. Vescovo emerito dal 1999, ad Acerra sceglie di tornare per sempre facendosi seppellire in Cattedrale.
Monsignor Antonio Riboldi nasce a Tregasio, frazione di Triuggio (MI), il 16 gennaio 1923 da una famiglia numerosa e di modeste condizioni economiche. Entrato nella Congregazione dei Rosminiani, è ordinato sacerdote a Novara il 29 giugno del 1951. Viceparroco nella comunità rosminiana di Montecompatri, in provincia di Roma, nel 1958 viene inviato parroco a Santa Ninfa, provincia di Trapani in Sicilia, dove affronta le conseguenze del terremoto e difende le ragioni del popolo costretto a vivere in baracche. Nel 1978 don Riboldi è nominato vescovo di Acerra, fino al dicembre del 1999 per limiti d’età. Il presule pone al centro del suo ministero pastorale le emergenze sociali e culturali che piagano i territori della diocesi, a partire dalla camorra, insieme alla paziente ricostruzione di una Chiesa che mancava da tempo di vescovo residenziale.
«Stavamo preparando il 40esimo anniversario della sua ordinazione episcopale e della sua venuta ad Acerra, che cadrà nei primi mesi del nuovo anno. Eravamo già pronti, lo faremo lo stesso e sarà quello il momento per riflettere in maniera pacata su questa eredità che egli ci lascia». Il vescovo Antonio Di Donna lo aveva detto nel giorno dei funerali di monsignor Riboldi il 13 dicembre 2017. Il 9 aprile 2018 la promessa è mantenuta.