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In Spagna profonda crisi di Governo in odore di corruzione , si intravedono nuove elezioni

La sentenza del caso Gürtel, ha generato la crisi politica in Spagna. A determinare lo scandalo sono stati i fondi neri e le mazzette legati al Partito popolare (Pp). Tale contesto,  ha spaccato la maggioranza palesando cosi la possibilità di elezioni anticipate. Il Partido socialista obrero español (Psoe), sostenuto da Podemos, dopo una consultazione interna ha deciso ieri, poco dopo la pubblicazione della sentenza, di presentare una mozione di sfiducia in parlamento contro il governo del leader dei popolari Mariano Rajoy. L’interpellanza verrà discussa e votata nei prossimi giorni. Il partito di centrista di Albert Rivera, il Ciudadanos,  che sostiene dall’esterno l’esecutivo Rajoy, ha definito «finita» la legislatura e ha chiesto elezioni anticipate.

La partita è complessa. La mozione di sfiducia nel momento in cui viene approvata fa sì che il capo dell’opposizione, diventa automaticamente il nuovo presidente del governo e forma un nuovo esecutivo. Questo è contemplato nel sistema costituzionale spagnolo. In questo momento, Il leader dei socialisti Pedro Sánchez.

Ragione per cui i mentre i socialisti presentano la sfiducia, Ciudadanos ha chiesto subito elezioni anticipate. Inoltre José Manuel Villegas Pérez segretario generale di Ciudadanos ha minacciato una mozione di sfiducia nel caso in cui Rajoy decida di non andare alle urne. Dal canto suo, l’attuale presidente del governo non intende fare marcia indietro: «Per quanto dipende da me, tutte le legislature durano quattro anni».

Le indagini vanno avanti da dieci anni, il processo del caso Gürtel si è chiuso con una raffica di condanne pesantissime, tra cui quella contro l’ex tesoriere del partito di Rajoy, Luis Bárcenas. Secondo i giudici, spagnoli, la deposizione di Rajoy al dibattito, quando negò l’esistenza di una cassa segreta del partito dove passavano i fondi neri, «non era affatto credibile».

Raffaele Fattopace 

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