Non la si può ancora definire alleanza, ma tra Movimento 5 Stelle e Lega Nord il feeling c’è, in particolar modo sul tema dei migranti. Le affermazioni di Virginia Raggi, subito apprezzate da Matteo Salvini, non sono stato un unicum. Dal momento in cui la sindaca di Roma ha detto no ad ulteriori strutture di accoglienza per i migranti, la macchina comunicativa grillina è partita compatta nel supportare le sue parole.
Da Beppe Grillo, a Luigi Di Maio, passando per Carlo Sibilia, tutti si sono mossi nella direzione di Virginia Raggi, per la gioia del leader leghista. Nessuno nel momento in cui sul blog è apparso il post della sindaca ha pensato che fosse qualcosa di non concordato, ma una presa di posizione così netta dei big del movimento non era facilmente immaginabile.
C’è chi come Matteo Renzi pensa, forse a ragione, in una tattica usata solo per cambiare argomento, un modo per nascondere il fallimento alle amministrative (cosa ampiamente riuscita), ma evidentemente c’è dietro qualcosa in più, un vero e proprio cambio di strategia.
L’attacco di Di Maio al ministro dell’Interno è durissimo: “Minniti non ha capito in che Paese sta. C’è una seria emergenza migranti e deve capire che ci deve dare una mano. Se dice il contrario dice una cosa fuori dal mondo, lui, il Pd e il governo”. L’attacco è mirato al titolare del Viminale, che aveva risposto alle parole della sindaca: “Sappiamo delle tensioni che circolano, ma purtroppo i numeri sono questi e tutti devono fare di più. Stando alle quote concordate con l’Anci, la capitale con la sua provincia potrebbe ancora accogliere 2000 rifugiati”.