Nel sud dell’India, un forte nubifragio ha lasciato un bilancio amaro, ad oggi la conta è di oltre 320 morti, decine di migliaia di case distrutte, strade trasformate in torrenti, ponti a rischio crollo, frane e smottamenti questo è il drammatico scenario delle alluvioni che stanno flagellando il Kerala, da otto giorni consecutivi devastato da piogge torrenziali. Le piogge, hanno raggiunto una quantità straordinaria rispetto alla stagione, causando non pochi problemi in termini idrogeologici, di fatto gli smottamenti hanno inondato gran parte del territorio, isolato villaggi e costretto circa 250.000 persone ad abbandonare le loro abitazioni. Il governo locale, ha dichiarato che il livello delle acque non saliva in questa misura da oltre 94 anni. Il diluvio ha colpito soprattutto la parte nord e centrale del Kerala. I soccorsi vanno avanti ininterrotti, ma tra enormi difficoltà, per l’emergenza sono stati allestiti circa 1500 campi di emergenza per opera della protezione civile, ospitando in particolare i senzatetto. Le piogge hanno infatti reso impraticabili moltissime strade e diverse infrastrutture tra cui l’aeroporto internazionale di Kochi il più grande dello stato e uno dei più trafficati dell’India dove le alluvioni hanno sommerso gli aerei fermi sulla pista, rallentando ulteriormente le operazioni di soccorso. Tutti i voli da e per il Kerala sono annullati fino al 26 agosto prossimo. Resta paralizzata, anche gran parte delle comunicazioni ferroviarie. La situazione al momento non sembra migliorare, bensì stando a quando emanato dal servizio meteorologico nazionale anche nei prossimi giorni resta alta l’allerta tanto da indicare lo stato di allerta “rosso” nei tredici distretti dello stato meridionale
Raffaele Fattopace