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Infanzia, Garante Campania rimette mandato per motivi personali. Indiscrezioni: titolo di laurea non equipollente

È durata appena tre giorni l’esperienza di Anna Bifulco, eletta il 12 settembre Garante dell’infanzia e dell’adolescenza. La presidente della Cooperativa Sociale ‘I Congiunti’ ha rimesso il suo mandato, inviando una lettera alla presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosetta D’Amelio, con cui ha spiegato di non poter accettare l’incarico per “motivi personali”. Questa la motivazione ufficiale. Ma ben altre valutazioni avrebbero spinto la Bifulco a prendere tale decisione. Indiscrezioni apprese da Agenparl in sede regionale, vorrebbero un’indagine interna da parte degli uffici, riguardo il titolo di studio presentato in sede di presentazione della domanda. Il bando era chiaro: titolo di studio rilasciato da un’università. Ed invece quello dichiarato – visto che bastava anche un’autocerticazione – non sarebbe equipollente con una regolare riconosciuta  dallo Stato. Infatti la Bifulco – come risulta dal suo profilo facebook – ha un ‘master in comunicazione’ rilasciato nel 1990 dall’Università Popolare dello Spettacolo. Tale Università – come si desume dalla pagina social – è la più antica scuola di teatro della nostra Regione ed è l’unica, come tale riconosciuta, operante sul territorio nazionale, se si fa eccezione della “Silvio D’Amico” che è statale. L’Università Popolare dello Spettacolo è sorta nel 1980. Ideata con Eduardo De Filippo, è stata tenuta a battesimo da Luigi Zampa, Massimo Serato, Silvana Pampanini e Turi Ferro. Dunque una scuola e non un’università o certamente non un’università, con valore legale del titolo di studio. Ufficialmente l’istruttoria, non sarebbe ancora giunta al termine. Ma la Bifulco ha tolto tutti dall’imbarazzo, presentando una lettera con cui ha rimesso il proprio mandato. Dunque si dovrà ripetere l’elezione del nuovo Garante e dell’adolescenza. A tal riguardo prende sempre più peso la rielezione dell’uscente Cesare Romano, salvo che le forze politiche presenti nell’Assise, non  trovino un accordo per una candidatura alternativa. 

FOTO E TESTO DA AGENPARL

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