#iPinhole
Mostra fotografica
27 aprile ore 17:00
Pan- Palazzo delle Arti Napoli
Vernissage a cura della fotografa Luciana Latte
in collaborazione con Visual Instant.
Si ringrazia Anna Riccardi Presidente della
Fondazione Famiglia di Maria.
Ospiti d’eccezione:
Luigi de Magistris Sindaco di Napoli
Nino Daniele Assessore alla Cultura.
Roberta Gaeta Assessore alle Politiche Sociali
il professore di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli Fabio Donato.
La Fondazione Famiglia di Maria opera fin dalla sua istituzione nel 1800 nel territorio di Napoli Est, in favore dei minori e delle famiglie con disagi socio economici.
Nell’ambito delle attività dei laboratori educativi è nato il corso di fotografia ideato dalla fotografa Luciana Latte e fortemente voluto dalla Presidente della Fondazione, Anna Riccardi. Per sopperire alla mancanza della macchina fotografica, i ragazzi sono stati invitati a costruire una “Pinhole camera”. Il termine “iPinhole”, coniato dalla fotografa Luciana Latte, appositamente per questo progetto, trova il suo significato etimologico nella praticità e nella necessità.
La prima lettera, non a caso in minuscolo, sta per “internet”, dal bisogno di dover essere “a passo con i tempi”; mentre “Pinhole” dall’inglese “foro stenopeico”.
Lo stesso ha fatto Miguel Santos Tiago, FerruJem, un’artista-fotografo portoghese contattato dalla fotografa Luciana. Miguel ha costruito due macchine fotografiche a foro stenopeico; una prima con carta fotosensibile di misure 20×20; la seconda una 35 mm con pellicola.
La risposta dei ragazzi è stata entusiasmante. Hanno eseguito un corso di fotografia, con accorgimenti alla composizione fotografica, hanno imparato la storia, la nascita della fotografia.
Hanno fotografato il loro quartiere, quello tanto discusso. Si sono fotografati tra di loro e per rimanere in tema con i tempi della Mobile Photography, si sono fotografati realizzando anche i famosi “selfie”.
“La cosa più difficile in fotografia è rimanere semplici. Durante il corso l’ho fatto tornando al Foro stenopeico, diventando così prolungamento del mio sguardo, del mio pensiero, del mio cuore.
Con poco li rendi curiosi di imparare, liberi di muoversi, li rendi attori di uno scatto, protagonisti per un giorno, di sentirsi felici”. (Luciana Latte)