Al confine tra Israele e Siria, la crisi si colloca al massimo livello di allerta. Nella notte, secondo notizie battute dalle agenzie internazionali l’aviazione israeliana ha lanciato decine di raid oltre il confine. La difesa israeliana è scattata dopo che, il sofisticato sistema di difesa denominato Iron Dome, ha intercettato alcuni missili diretti verso il territorio israeliano. L’attacco è stato definito dai militari «molto grave». Il suono cupo e triste delle sirene si fatto sentire a lungo in tutte le località israeliane al confine con la Siria. L’area interessata è stata sgomberata ed in molti casi, i civili si sono chiusi nei rifugi. Da qualche ora la situazione sembra essere ritornata alla normalità, con un particolare non di poco conto, il dispositivo della sicurezza israeliano ha alzato la soglia dello stato di allerta. Israele, ha palesato la responsabilità di tali atti a Teheran. Il portavoce militare israeliano ha dichiarato «In seguito al lancio di razzi verso il Golan ieri da parte di una forza iraniana situata in territorio siriano, Israele ha colpito questa notte decine di obiettivi militari in Siria». La stessa fonte, citata dalla Reuters e da altre agenzie internazionali, ha riferito che «sono stati centrati obiettivi della Forza Quds iraniana» ed obiettivi delle forze armate siriane. Inoltre, fonti militari hanno riferito che, durante uno dei raid, da una batteria di difesa aerea è stato lanciato un missile verso gli aerei da combattimento israeliani ha aggiunto il portavoce israeliano «malgrado i nostri chiari avvertimenti. Israele continuerà a operare contro l’approfondimento della presenza militare iraniana in Siria». Inoltre, fonti militari hanno riferito che, durante uno dei raid, da una batteria di difesa aerea è stato lanciato un missile verso gli aerei da combattimento israeliani, di conseguenza, hanno precisato le stesse fonti , sono state distrutte anche alcune batterie di difesa aerea siriana. Intanto, la situazione resta molto tesa in Cisgiordania, soprattutto dopo la decisione statunitense di considerare legali gli insediamenti israeliani. Si temono infatti proteste ed escalation soprattutto presso Gerusalemme est.
A cura di Raffaele Fattopace