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ITALO CUCCI:”ITALIA E CONTE ADDIO”

Era la finale vera. L’abbiamo perduta ai rigori. Sbagliando troppo. Incassando una sconfitta dalla Germania dopo 54 anni di imbattibilità. Dal Cile 62 alla Francia 2016. Si dirà: sconfitti con onore. Preferisco pensare a una dignitosa uscita di scena di un’Italia che forse non vedremo più. Se ne va insieme a Antonio Conte una squadra che era partita sconfitta ancor prima di cominciare e che invece ci ha fatto scoprire un gruppo di coraggiosi dei quali andremo orgogliosi per sempre, nonostante la caduta: non abbiamo trovato campioni ma un gruppo di uomini, un commando di incursori che già con la Spagna campione d’Europa pareva aver dato tutto e invece ha tenuto testa anche ai campioni del mondo. Che hanno vinto con merito, mettendoci sotto spesso nei 90 regolamentari, ferendoci con Ozil e raggiunti solo su rigore. Bonucci ha segnato il gol del pareggio, Bonucci ha sbagliato uno dei quattro rigori, un errore beffardo che ha introdotto la sconfitta sottoscritta in maniera assurda da uno dei migliori azzurri, Pellè, autore di un tiro sbilenco che valeva un addio. Non dico degli altri, non meritano critica: hanno ceduto alla forza del destino. Peccato, peccato davvero: le fatiche precedenti meritavano almeno un passo in più. Gigi Buffon resterà con il suo coraggio e la sua straordinaria bravura per aiutare Mastro Ventura a ricostruire una Nazionale che, come dicevo, di Conte serberà solo la grandezza con la quale è riuscito a formare una indimenticabile squadra operaia. Si è parlato di lezioni di calcio, ed è vero, ma lezioni estemporanee di un maestro insostituibile. Dopo di lui, il diluvio. Si avvierà una ricostruzione importante e faticosa, anche se Ventura sarà favorito dal rientro di ragazzi come Marchisio e Verratti che ci faranno ritrovare il centrocampo perduto. I piccoli dei azzurri se ne vanno, l’Europeo continua: se ha un senso, il carrozzone di 24 squadre merita di essere dominato dall’Islanda. Sarebbe una vittoria eterna capace di conservare anche la piccola grande impresa della nostra Italia.
Italo Cucci

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