Si restringono ancora di più le chances che lo ius soli veda la luce prima della fine della legislatura. Infatti, il Pd ha deciso di non chiedere la calendarizzazione del testo al Senato perchè, secondo Luigi Zanda, “ora la maggioranza non c’è”. La rinuncia del Senato sullo ius soli è, per il ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Delrio: “certamente un atto di paura grave Abbiamo bisogno di non farci dominare dalla paura ma siamo anche aperti alla speranza perché il capogruppo del Partito democratico ha detto che si sta cercando di costruire le condizioni affinché vi siano i voti in Parlamento“.
Ma l’attenzione del governo, come sostiene il ministro Anna Finocchiaro, “resta massima” ma non ci sono le condizioni per assicurarne l’approvazione. Anzì una forzatura da parte dell’esecutivo potrebbe compromettere il percorso sulla legge di bilancio che comincerà dopo il 20 con l’approvazione del Def. Per assicurare i 161 voti necessari alla maggioranza assoluta l’esecutivo deve serrare le fila ed evitare temi divisivi. Quindi, anche se ormai in pochi ci sperano, sullo ius soli si potrebbe riprovare tra il Def e l’approdo in Aula della manovra, attesa per fine ottobre.