Il presidente del Senato Pietro Grasso, , si augura che si arrivi presto a una conclusione, anche nei prossimi tre mesi, per quanto riguarda lo Ius soli. Per quanto riguarda il pensiero di Grillo sulla legge, Grasso risponde a tono: “Non mi pare, in quanto la legge tiene conto non solo della nascita, ma anche dello ius culturae“. In un post a firma del M5S sul blog di Beppe Grillo dal titolo Per uno ius Europeum: “C’è solo una cosa da fare: fermarsi e chiedere un orientamento alla Commissione Ue, coinvolgere nel dibattito anche il Parlamento Ue e il Consiglio. Discutere di cittadinanza senza una concertazione a livello europeo è propaganda, è fumo negli occhi dei cittadini”. e poi sull’Unione Europea”In tutta l’Ue la cittadinanza si acquisisce principalmente attraverso lo “ius sanguinis“. Arrivano due repliche a Grillo, una dal Partito Democratico e una dall’Europa. Marilena Fabbri, deputata dem e relatrice alla Camera del provvedimento, sul post di Grillo commenta, amara: “Grillo continua a prendersi gioco dei suoi elettori e dei cittadini. L’unico fumo negli occhi è quello che lui diffonde abbondantemente per confondere le acque e giustificare il suo europeismo a giorni alterni“aggiungendo che “La legge che si sta discutendo in Parlamento riguarda uno ius soli temperato, che dunque prevede il riconoscimento della cittadinanza ai bambini che sono nati qui da genitori autorizzati a risiedere nel nostro Paese con un permesso di soggiorno a tempo indeterminato e che qui lavorano e pagano le tasse, e lo ius culturae per quei ragazzi che non sono nati in Italia ma studiano qui da almeno cinque anni. Con questa legge l’Italia sarebbe in linea con Francia, Germania e Gran Bretagna. Dunque di cosa parla Grillo?…spaccia fake news. Sarebbe opportuno che il leader M5s studiasse le legislazioni europee oltre che i compiti della Commissione Ue“.
L’Unione Europea, ribatte a Grillo, attraverso le parole del commissario europeo alle Migrazioni e agli Affari Interni, Dimitris Avramopoulos, che al termine di una conferenza tenutasi a Bruxelles, sottolinea come i criteri in base ai quali l’Italia decide di concedere la cittadinanza sono “chiaramente una competenza nazionale. È una responsabilità nazionale: mi chiedo per quale motivo qualcuno dice che noi dovremmo reagire su questo. Noi non giochiamo nel campo di gioco della politica interna“.