Riforme, leggi, codici, statuti, libri bianchi, rossi e verdi. Con la produzione di un meandro inestricabile di normative, oscure per la maggior parte delle persone, almeno da due decenni la politica colpisce il mercato del lavoro con la pretesa di migliorarlo. Ma quasi sempre i risultati si sono rivelati negativi.
Ora che anche il governo di Matteo Renzi avanza la sua proposta, arriva Jobs f(act), un libro per fare chiarezza sul variegato mondo dei lavoratori (e non) italiani, a partire dal linguaggio utilizzato, mai burocratico, sempre e soltanto pop.
Sono questi i temi trattati nel nuovo libro dell’assessore al lavoro Severino Nappi. Il testo rappresenta un vero e proprio manuale che spiega in maniera semplice le riforme dell’ultimo ventennio; è una fabbrica delle idee utile ad abbattere la fabbrica delle regole, spesso buone soltanto a togliere lavoro. Ma Jobs (f)act è anche altro: sono i volti, i nomi, le aziende, le crisi dell’Italia della seconda Repubblica, è la proposta di soluzioni semplici e compatibili con il sistema-Paese ma è anche una risposta tempestiva al Jobs act di Matteo Renzi.
Il libro propone idee e soluzioni, chiarisce concetti e da risposte al lettore e lo fa attraverso una narrazione ambientata negli anni Novanta, arricchita dalle vicende di una generazione di trentenni alle prese con una quotidianità complessa, fatta di insoddisfazioni, frustrazioni sentimentali e scommesse dal risultato altalenante. In un universo instabile e precario, l’unica certezza dei protagonisti è la fedeltà alle note musicali, una fedeltà senza tempo e senza dissolvenze.
In questo libro – scrive l’Assessore Nappi nella prefazione – spiego e racconto idee, esperienze e azioni del mio viaggio nell’amministrazione pubblica. A costo di procurarmi qualche nuovo nemico, seguo il canone della linearità della condotta, senza calcolo alcuno, privo di infingimenti e mediazioni. La vita è una. Fingere di essere altro da me sarebbe troppo faticoso.
Questa ultima opera di Severino Nappi nasce dopo la pubblicazione di numerose monografie e saggi scientifici sul tema dell’occupazione. Non a caso Nappi viene riconosciuto in ambito accademico e politico come uno dei massimi esperti italiani nel campo del lavoro, oltre ad essere componente di commissioni ministeriali e governative.
L’Assessore Nappi, dopo aver rotto il sistema di connivenze tra la politica e i (presunti) disoccupati organizzati campani, vive da anni sotto scorta per le ripetute minacce e aggressioni.