Tripoli, Khalifa Haftar, leader dell’autoproclamato Esercito Nazionale Libico (LNA), è arrivato al Cairo, dove incontrerà il ministro della Difesa, Mohamed Ahmed Zaki, e il presidente egiziano, Abdel Fatah al Sisi, dove siederanno ad un tavolo per discutere degli ultimi sviluppi della situazione in Libia.
A darne notizia gli stessi media libici. All’ordine del giorno, Haftar e Al Sisi, tratteranno le modalità dell’intervento militare della Turchia in Libia, assieme alla ripresa dei colloqui del comitato (5+5) tra l’LNA e il Governo di accordo nazionale (GNA) del premier Fayez al Sarraj.
Stando ai media egiziani, si discuterà anche delle condizioni che intende porre Haftar nei colloqui a guida ONU, in particolare lo scioglimento dei gruppi armati nella Libia occidentale e il ritiro dei mercenari siriani e turchi dal Paese. Nelle stesse ore, una delegazione del governo di Tripoli, composta dal vice premier, Ahmed Maitig, e dal ministro degli Esteri, Mohammed Tahir Siala, è giunta a Mosca per colloqui con le autorità russe.
Il Ministro degli Esteri Russo, Sergej Lavrov, ha chiesto la fine delle ostilità in Libia e «l’inizio di un dialogo inclusivo con tutte le principali forze politiche libiche e i movimenti non governativi». Lo riportano i media locali, citando un comunicato del ministero degli Esteri russo. Sullo sfondo delle missioni, l’annuncio fatto nei giorni scorsi dalla missione ONU in Libia (UNSMIL), secondo la quale le parti in conflitto hanno accettato di riprendere i negoziati per un cessate il fuoco. Mohamed Gounounu, portavoce del governo di Tripoli dell’Operazione Vulcano di Rabbia, ha affermato che: «le forze governative controllano ormai tutti i confini amministrativi della capitale».
La notizia arriva il giorno dopo la ripresa del controllo da parte dell’esercito del premier Fayez Al Sarraj del vecchio aeroporto internazionale di Tripoli, chiuso dal 2014 e fino a ieri in mano alle forze di Haftar. Al momento non ci sono reazioni da parte dell’LNA. Sulla crisi libica si è espresso, anche Luigi di Maio, Ministro degli Esteri italiano: «Se non fermiamo la guerra in Libia insieme agli amici francesi e agli amici tedeschi, non potremo fermare i flussi migratori. Il primo tema è stato la Libia e la sicurezza nel Mediterraneo», è quanto ha dichiarato al termine dell’incontro alla Farnesina con il suo omologo francese Jean-Yves Le Drian. Sul dossier libico tra Italia e Francia, Le Drian, ha confermato «c’è convergenza. Siamo sulla stessa linea entrambi, questo è molto importante anche per la sicurezza nel Mediterraneo».
Il capo della diplomazia francese ha poi affermato che «il futuro del Paese non deve essere oggetto di strumentalizzazioni da parte di potenze esterne, nel far rispettare gli impegni assunti alla conferenza di Berlino».
A cura di Raffaele Fattopace