La Bce ha lasciato i tassi di interesse invariati. Il tasso principale è allo 0%, mentre quello sui depositi resta negativo allo -0,4%. Conferma il piano di quantitative easing a 60 miliardi di euro mensili, ed è pronta ad ampliarlo per entità o durata in caso di peggioramento dell’economia. Nel primo trimestre 2017 il debito italiano sale al 134,7%, e si conferma il più alto dell’Ue dopo la Grecia. Lo comunica Eurostat. Per l’Italia ciò equivale ad un aumento di 2,1 punti percentuali, rispetto al 132,6% del quarto trimestre 2016. Per il presidente della Bce, Mario Draghi: “dopo un periodo lungo stiamo finalmente sperimentando una ripresa robusta, ora dobbiamo aspettare che i prezzi e i salari seguano. L’area euro ha ancora bisogno di stimoli perché l’ultima cosa che la Bce vuole sono condizioni finanziarie stringenti. L’inflazione non é dove vorremmo e dove dovrebbe essere”. Per quanto riguarda appunto la deflazione, Draghi dichiara: ”ancora non ci siamo la Bce deve essere ‘tenace, paziente e prudente” e poi “un sostanziale grado’ di politica monetaria accomodante e’ ancora necessario’ per favorire una ripresa dell’inflazione“.