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MASTROCINQUE: “LA CAMPANIA PUO’ E DEVE RIPARTIRE DAL SETTORE DELL’AGRICOLTURA

Di recente è stato a Milano, ad Expo, per una serie di convegni organizzati dalla CIA nazionale, in qualità di presidente della CIA della Campania. Alessandro Mastrocinque ha le idee chiare su programmi e progetti futuri. Tra consigli “per gli acquisti” a Vincenzo De Luca, e bilanci dopo il primo anno di mandato, Mastrocinque tira dritto per la sua strada, ben consapevole che il rilancio della Regione Campania, passa soprattutto dal settore dell’agricoltura.

 

Presidente, come e dove bisogna intervenire per ridare slancio al settore agricolo campano? Quale sono, a suo giudizio, le politiche che la nuova giunta regionale guidata da Vincenzo De Luca deve attuare in materia di agricoltura?


«La nuova Giunta della Campania deve necessariamente prestare attenzione alle produzioni di eccellenza e nel contempo allo snellimento organizzativo-finanziario della macchina regionale. Le aziende devono avere la certezza che i tempi per attivare qualsiasi misura. siano certi e rapidi con controlli ex post. Controlli certi e vincolanti, in quanto per noi la necessità è quella di avere aziende serie e che possano competere nei mercati nazionali ed esteri. In tal senso, la costituzioni delle OP. vanno nella go aura direzione. L’agricoltura tra produzione, valore aggiunto e lavoro, offre ed offrirà alla Regione Campania, le potenzialità di sviluppo che ad oggi non abbiamo avuto. Sappiamo che il nuovo Governo regionale sarà vigile ed attento sul comparto. Dal canto nostro, saremo disponibili ad incontri, iniziative e proposte che andranno esclusivamente nell’interesse di tutte le aziende agricole della Campania».
Si parla tanto di ridiscussione del P.S.R. Può spiegarci, nel dettaglio, cosa è e perché è così importante per la Campania?

«Il PSR è il principale strumento di programmazione e finanziamento per gli interventi nel settore   agricolo, forestale e dello sviluppo rurale e opera sull’intero territorio regionale. E’ importante per la Campania in quanto come si evince dalla stesura delle misure (19), i finanziamenti se oculatamente tutti spesi favoriranno lo sviluppo delle aziende agricole, delle produzioni, della qualità dei prodotti agricoli ed alimentari, del  mercato e del contesto rurale. Importante perché come si evince dalla classificazione del territorio diviso in 4 aree, abbiamo:

  1. Poli urbani 3% del territorio
  2. Aree rurali ad agricoltura intensiva 15,8% del territorio
  3. Aree rurali intermedie 46,1% del territorio
  4. Aree rurali con problemi complessi di sviluppo 35,1% del territorio».

Come dovranno essere investiti, a suo giudizio, i fondi europei da qui ai prossimi cinque anni? Cosa bisogna potenziare?
«I fondi del PSR, innanzitutto, dovranno essere investiti bene. Bene significa che i fondi dovranno essere utilizzati per le aziende e per il territorio programmato. Devono, a nostro avviso, essere maggiormente utilizzati per incrementare il reddito delle aziende, per l’aggregazione del prodotto e per i giovani che vogliono misurarsi con il mondo della agricoltura».

Expo, in corso a Milano, è una grande vetrina internazionale per il nostro paese. Di recente, lei ha preso parte all’ombra della Madonnina, ad una serie di eventi promossi dalla CIA nazionale. Perché, secondo il suo parere, la Campania non è protagonista alla fiera internazionale della esposizione mondiale? Eppure siamo la patria della dieta mediterranea, della mozzarella di bufala D.O.P campana……

«La non presenza della Campania in una maniera assai organizzata ad Expo, sicuramente non depone bene per la nostra regione. Credo che si sia persa una grande occasione di visibilità per l’intero territorio campano, ricco di eccellenze ed unicità».

Quali sono le prossime iniziative che la CIA metterà in cantiere?
«Noi come Organizzazione siamo presenti per tutto il periodo di Expo, con iniziative e manifestazioni. Riteniamo Expo una vetrina importante, ed ancora più importante per un paese in cui, l’agricoltura, è un settore importante e vitale. Il made in Italy non è solo un modo di dire, ma una filosofia di quanto questo Paese riesca a fare con le sue produzioni che tutti ci invidiano. Pensiamo al mondo del falso che in questo settore è una piaga dilagante. Come CIA Campania, saremo presenti dal 17 ottobre per 10 giorni ad Expo. In quella sede, rappresenteremo e valorizzeremo le produzioni di qualità della Campania. L’obiettivo primario delle iniziative della Cia Campania è teso al PSR. Una partita importante, con una dotazione finanziaria non indifferente e su cui bisogna vigilare, al fine di non dover a fine programmazione, restituire soldi perché non spesi o mal programmati. A parte questa, esistono tutta una sei te di iniziative che interessano il comparto ed a quelle che si intersecano con la nostra attività: mi riferisco al settore dell’ ambiente, dei trasporti, della logistica, della sanità. Inoltre iniziative sull’aggregazione del prodotto, accesso al credito, inserimento dei giovani nel mondo della  agricoltura, snellimento della pubblica amministrazione  burocrazia, tutela dell’ambiente, legalità in agricoltura ed emergenza Terra dei Fuochi, reddito delle imprese».
Quanto è importante il lavoro che la CIA svolge sul territorio?
«L’importanza del lavoro svolto, è dato in primis dal riscontro con le nostre aziende associate, unitamente  ai rapporti istituzionali con gli Enti preposti, sia a livello regionale che nazionale. Riteniamo di aver svolto un buon lavoro, ad esempio sulla mozzarella di bufala e sul castagno, solo per citarne alcuni».

A conclusione di questa nostra chiacchierata,  se la sente di tracciare un bilancio della sua presidenza?
«Il bilancio del lavoro svolto come Presidente della Cia regionale e Vice presidente nazionale personalmente , ritengo che sia tutto sommato, positivo. Ovviamente non spetta a me dare giudizi sul lavoro svolto, bensì alle strutture che fanno parte del sistema Cia. Ritengo che la squadra formata subito dopo la mia elezione, sia la giusta risposta a tutte le iniziative svolte sul territorio campano. In modo particolare, sono soddisfatto per l’iniziativa di gennaio dello scorso gennaio denominata “Il territorio come destino”. Millecinquecento agricoltori della nostra confederazione, hanno partecipato all’iniziativa che si è svolta a Napoli presso la Stazione marittima, dove sono state affrontate, tra le altre, le tematiche e le problematiche ed il rilancio del settore».

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