Netflix non si pronuncia ma sembra quasi certo che ci sarà una prossima stagione de “La Casa di Carta”.
I tanti appassionati della serie, dopo l’ultima puntata, hanno iniziato a lamentarsi: nessuno riesce ad accettare questa conclusione. Proprio per questo pare logico che ci sia un continuo e, stando ad alcune indiscrezioni che girano in rete, pare che le riprese dei nuovi episodi si sarebbero dovute registrare a Gennaio ma non sono mai iniziate perché l’emergenza sanitaria del Covid-19 ha bloccato tutto.
Ci sarà, quasi certamente, dunque un continuo, ma non in tempi brevi a causa dello stop dovuto dalla pandemia. Si potrebbe dire però che gli appassionati de La Casa di Carta siano abituati a queste lunghe e sofferte attese, infatti hanno dovuto aspettare 1 anno, ben 12 lunghi mesi, per vedere online il continuo della loro serie preferita, che si è poi conclusa proprio “sul più bello”.
Otto i nuovi episodi, ognuno di 50 minuti circa, con una trama ben definita: capaci di attirare l’attenzione degli spettatori, di coinvolgerli al punto che ognuno di noi si immedesima in uno dei personaggi. Personaggi che sono davvero insoliti, tanto che hanno nomi di città e indossano delle tute rosse con una maschera di Dalì a coprire il viso. Ma come è nata la fortuna di questa serie tv? Inizialmente La casa di Carta viene trasmessa solo in Spagna nel 2017 su Antena 3, la prima stagione è molto apprezzata dal pubblico ma la seconda non decolla mai, tanto che gli attori e gli addetti ai lavori decidono di abbandonare il progetto.
Ma all’improvviso qualcosa cambia. Netflix acquista la serie e la manda in onda in streaming: il successo arriva subito, in tutto il mondo, tanto che entra nella Top Ten, dove si trova tutt’oggi.
La gente pian piano creava un legame con la serie che andava oltre l’intrattenimento. Tutti volevano essere un membro della banda e per questo tantissimi calciatori, attori o gente famosa inizia a fare video sul web in cui imitavano il loro personaggio preferito.
La tuta rossa e la maschera di Dalì poi iniziano ad essere usate nelle proteste per i diritti sociali e insieme alla canzone italiana “Bella Ciao” diventano il simbolo di lotta per la democrazia o per cause come il femminismo e l’ambiente. Diventa un fenomeno mondiale, si crea una sorta di legame d’amore con il concetto della serie stessa. La gente si è innamorata dei personaggi, della bontà e della cattiveria di ognuno o dell’idiozia degli altri. Hanno qualità con cui ognuno si immedesima, ti dimentichi della rapina e ti ritrovi nella paura di Rio o nella forza di Tokyo, un’empatia capace di far amare anche il cattivo.
La casa di Carta ha diviso l’opinione: o la ami o la odi. Certo potrebbe sembrare a tratti ripetitiva, prima la rapina alla Zecca di stato poi quella alla Banca di Spagna, ma in realtà c’è una continua tensione che tiene lo spettatore incollato alla tv chiedendosi quale potrebbe essere la prossima mossa sulla scacchiera del Professore, che però nell’ultimo episodio della quarta stagione sembrerebbe vicino allo scasso matto.
Una cosa è chiara: il pubblico merita una quinta stagione, questa storia non può finire così. Netflix continua a non sbilanciarsi ma in rete i rumors sono tanti. Se ne sta parlando moltissimo, e forse al colosso dello streaming è questo ciò che più interessa, creare curiosità.
“Bene o male purchè se ne parli”, diceva qualcuno.