Accogliere per liberare è il titolo e il tema principale del convegno promosso e organizzato dall’Associazione Liberi di Volare in collaborazione con la Regione Campania e la Fondazione con il Sud. La giornata si è aperta con la presentazione del progetto Liberare la Speranza, rivolto alle garanzie e ai diritti dei detenuti in osservazione della vigente legge penitenziaria.
L’Associazione Liberi di Volare, diretta dal cappellano del carcere di Poggioreale don Franco Esposito si batte infatti per un maggior potenziamento delle misure alternative alla detenzione, auspicando e promuovendo ogni forma di politica sociale a favore del pieno reinserimento del detenuto nella società.
L’articolo 27 della Costituzione italiana infatti ricorda che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso dell’umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. In carcere si entra dopo che si è commesso un reato, dal carcere si esce dopo che si è subìto un reato – sintetizza il cappellano don Franco Esposito.
Questa iniziativa tende anzitutto a sensibilizzare la comunità civile alla problematica dei detenuti, quelli che stanno in carcere e quelli che una volta usciti dal carcere poi trovano la società esterna non accogliente. Questo incontro fa nascere nella persona che vive questo dramma sia della reclusione che del dopo-reclusione, il desiderio di costruire bene, conclude don Franco Esposito.
Tanti altri contenuti e interventi rivolti al tema della situazione nelle carceri e al volontariato.
Il convegno è stato moderato da Samuele Ciambriello, Presidente dell’associazione La Mansarda, che si occupa del recupero dei carcerati.
Dopo i saluti del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, è stato proiettato il video “Una giornata in casa di accoglienza” e sono intervenuti don Virgilio Barlucchi – ispettore generale dei cappellani delle carceri, l’avvocato Arturo Froio – consigliere dell’ordine degli avvocati, Carmine Antonio Esposito – Presidente della sorveglianza del tribunale di Napoli e Rosanna Romano – dirigente regionale delle politiche sociali. A seguire la presentazione del libro di Antonio Spagnoli, Il vangelo dietro le sbarre
A concludere il convegno è stato il Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe che ha così sintetizzato il ruolo fondamentale della chiesa nei centri di detenzione: quelle dei carcerati sono storie dolorose, li ho incontrati personalmente, ci ho parlato, abbiamo anche cercato di dare una risposta per quanto possibile da parte della chiesa. La presenza della chiesa nel carcere ha l’obiettivo di prendersi cura di tutti coloro che vivono situazioni di estrema marginalità. Il carcere purtroppo è un luogo di emarginazione, i carcerati sono degli esclusi dalla società. L’anno scorso si è presentata questa occasione, un piccolo segno ma comunque un segno.