In Italia vi sono “squilibri eccessivi”, tra cui alto debito e una protratta bassa produttività che comporta rischi di “implicazioni transnazionali, in un contesto di crediti deteriorati ancora elevati e disoccupazione”. Lo dichiara la Commissione affermando poi che il debito “si stabilizza ma ancora non ha imboccato un percorso di ferma discesa a causa del deteriorarsi del saldo strutturale e lo slancio delle riforme è in qualche modo rallentato”.
L’Italia, non è sola è tra i Paesi con squilibri eccessivi assieme a Cipro e Ungheria. Inoltre, secondo Bruxelles, “la competitività esterna è migliorata ma la debole produttività, legata a ostacoli strutturali, all’accelerazione del costo del lavoro e alla bassa inflazione rendono impegnativo ribaltare la perdita di competitività“. Lo stock di npl poi “ha cominciato a scendere recentemente e pesa ancora sul capitale delle banche, sui profitti e sulle politiche di prestito”.