“Quella che ho visto in Libia è la forma più estrema di sfruttamento degli esseri umani” basata “sul sequestro, la violenza carnale, la tortura e la schiavitù” e “i leader europei sono complici” dello sfruttamento mentre “si congratulano del successo perché in Europa arriva meno gente” dall’Africa.
È con queste parole di dura accusa che la presidente internazionale di Médecins sans Frontieres, Joanne Liu, ha aperto una conferenza stampa tenuta a Bruxelles dopo la pubblicazione della lettera aperta inviata ai leader europei.
Di ritorno da una visita in Libia, durante la quale ha avuto accesso al centro di detenzione “ufficiale” di Tripoli, laddove vengono portate le persone raccolte dalla guardia costiera libica nelle acque territoriali, Liu ha riferito gli orrori visti affermando – ad esempio – che “le donne incinta sono oggetto di violenza sistematica”. Ha inoltre citato il caso di una persona portata in ospedale per grave malnutrizione: “Ci è voluto un mese per farlo guarire, ma poi è stato riportato nel campo a soffrire di nuovo la fame”.
La risposta dell’Ue alle accuse di Medici senza frontiere.L’ong: «Stupri e torture sui migranti. Violenza anche sulle donne incinte». La commissaria Ue Malmstrom conferma lo scenario raccontato
“Siamo coscienti delle condizioni inaccettabili, scandalose e inumane” di alcuni migranti in Libia, ma l’Unione Europea lavora per “aiutare le organizzazioni internazionali a proteggere i migranti”, ha sottolineato una portavoce della Commissione, Catherine Ray,
rispondendo alle accuse di Medici Senza Frontiere. “Non siamo ciechi” e “agiamo”, ha spiegato la portavoce: “Vogliamo cambiare la situazione”. L’Ue ha stanziato 142 milioni di euro per assistere organizzazioni internazionali come l’Alto Commissariato per i Rifugiati e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni in Libia. Inoltre, la Commissione sta creando un “meccanismo di valutazione” per monitorare l’uso dei fondi europei per addestrare la Guardia costiera libica, ha ricordato la portavoce.
In Libia i cosiddetti centri d’accoglienza non sono tali ma “sono prigioni” dove “la situazione era abominevole qualche anno fa” quando era stata sul posto in persona come commissaria responsabile per la questione migranti “e da allora non ho letto in nessun rapporto che la situazione sia migliorata”. Lo ha detto la commissaria Ue al commercio Cecilia Malmstroem in risposta a un rapporto di Msf, affermando che è per questo che l’Ue lavora sul posto con l’Oim e l’Acnur. “Le condizioni in effetti sono atroci”, ha detto l’ex commissaria agli affari interni.