La dieta mediterranea è un regime alimentare ritenuto da molti studiosi e nutrizionisti tra i più salutari. Si basa sulla scelta degli alimenti e sulla loro proporzione, e per darne un’esemplificazione grafica è stata elaborata una piramide alimentare indicativa di tutti gli alimenti che devono essere consumati più o meno frequentemente. L’ultima revisione del 2009 ha inoltre introdotto dei riferimenti di stili di vita da associare all’alimentazione, come il movimento o il consumo di acqua.
COSA PORTARE A TAVOLA
La dieta prevede l’utilizzo principalmente di alimenti come pane, pasta, verdure, legumi, frutta fresca e secca, ma anche un consumo moderato di pesce, carne bianca, latticini e uova. Il consumo di carne rossa e vino limitato rispetto alle diete di altre zone del mondo. Per garantire l’apporto di grassi, tra i popoli del Mediterraneo diffuso il consumo di olio d’oliva. Contiene grassi di qualità superiore, meno nocivi di quelli animali, e anzi salutari per l’organismo. Tutto questo fa della dieta mediterranea uno dei più accreditati regimi alimentari.
STUDI SULLA DIETA MEDITERRANEA
Recenti ricerche dimostrano che la dieta mediterranea allungherebbe la vita.
Uno studio pubblicato sulla rivista BMC Medicine, svolto dall’Università di Cambridge, e coordinato dalla dottoressa NitaForouhi che ha dichiarato: «l’adozione della dieta mediterranea ridurrebbe significativamente l’impatto delle malattie cardiovascolari sulla popolazione inglese».
I ricercatori hanno preso in esame un campione di 24 mila individui. Monitorati per un arco di tempo variabile dai 12 ai 17 anni, per valutare come la dieta influisse sull’insorgenza di malattie cardiovascolari.
Ciò che è emerso è che tale rischio si riduce di ben il 16% nei soggetti che seguivano una dieta di tipo mediterraneo, consumando principalmente frutta, verdura e cereali integrali, preferendo l’olio di oliva come condimento e le carni bianche oltre che il pesce, alle rosse.
L’elisir di lunga vita ?
È racchiuso nella dieta mediterranea, secondo uno studio americano pubblicato online sul British Medical Journal. Mangiare più frutta e verdura, olio d’oliva, pasta e pesce fornisce dunque non solo uno “scudo” contro le malattie, ma anche una ricetta di longevità.
In base alla ricerca – condotta da un gruppo di scienziati del Brigham and Woman’s Hospital di Boston su dati relativi a oltre 4.600 donne sane -, uno stile alimentare” “all’italiana’’ è associato alla maggiore lunghezza dei “telomeri”, sorta di “cappucci protettivi” del Dna, ossia sequenze di nucleotidi che si trovano all’estremità dei cromosomi e rappresentano una spia di invecchiamento.
Nelle persone sane, i telomeri si accorciano progressivamente per tutta la vita, dimezzandosi dall’infanzia all’età adulta, e si dimezzano nuovamente nelle persone molto anziane. Telomeri più corti associati a una aspettativa di vita inferiore e al maggiore rischio di malattie legate all’età.
Si tratta del primo studio che collega la lunghezza dei telomerialla dieta mediterranea, già nota per i suoi effetti benefici sulla salute, tra cui la diminuzione del rischio di malattie croniche, come quelle al cuore, e il cancro.
Fattori come obesità, fumo di sigaretta, e consumo di bevande zuccherate sono stati collegati a telomeri più corti. Dimostrato, inoltre, che stress ossidativo e infiammazione accelerano l’accorciamento di queste strutture.
Dato che frutta, verdura e noci, componenti chiave della dieta mediterranea, sono antiossidanti e antinfiammatori naturali, i ricercatori, coordinati da Immaculata De Vivo, hanno voluto esaminare se questo stile alimentare possa essere associato in qualche modo alla lunghezza dei telomeri.
ANALISI DEGLI STUDI
Nel dettaglio, sono state analizzate 4.676 donne di mezza età in buona salute che hanno compilato questionari su stile di vita e alimentazione. È emerso che le donne che basano la loro alimentazione sulla dieta mediterranea hanno telomeri più lunghi. Il prossimo passo sarà determinare se ci sono alimenti in particolare della dieta mediterranea che influiscono sulle regioni terminali dei cromosomi.
Un’ulteriore conferma questa che viene da Cambridge circa i benefici riscontrabili nel mantenimento di un regime alimentare di tipo mediterraneo. Ricordiamo però che è importante anche lo svolgimento dell’attività fisica, il ridotto consumo di alcool, e l’eliminazione del fumo. Si tratta di accorgimenti che contribuiscono anch’essi a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, allungandoci così la vita.
Gli scienziati spagnoli per la prima volta hanno utilizzato dei biomarcatori dietetici per mostrare come tale regime alimentare consenta di vivere più a lungo. I ricercatori dell’Università di Barcellona, hanno dimostrato, attraverso l’utilizzo di marcatori dietetici come il regime alimentare tipico dei Paesi mediterranei aumenti la possibilità di vivere oltre i 65 anni e diminuisca il rischio di infarti e malattie cardiovascolari.
Lo studio, pubblicato su BMC Medicine, è stato condotto per 20 anni su 642 residenti toscani di età pari o superiore a 65 anni e ha consentito di ottenere dati completi sui biomarcatori alimentari.
RISULTATI
Come spiega Cristina Andrés-Lacueva, responsabile del gruppo CIBERFES, “è stato sviluppato un indice di biomarcatoridietetici basato su gruppi di alimenti che fanno parte della dieta mediterranea, dal quale si valuta la loro associazione con la mortalità“.
Gli scienziati hanno monitorato con analisi regolari i biomarcatori come polifenoli, carotenoidi plasmatici, rapporto acidi grassi insaturi/saturi, selenio e vitamina B12, per studiare come cambiano nel tempo e come siano influenzati dal regime alimentare.
Durante i 20 anni di follow up sono deceduti 435 dei partecipanti, 139 dei quali per malattie cardiovascolari e 89 per cause legate al cancro. Dall’analisi dei modelli è emerso un punteggio del biomarcatore della dieta mediterranea inversamente associato a tutte le cause di morte.
Questo ha portato i ricercatori a ritenere che questo regime alimentare riduca la mortalità negli anziani con più di 65 anni.
Considerata la ricaduta che la Dieta Mediterranea possiede nei confronti della salute, è stata dichiarata dall’UNESCO “Patrimonio orale e immateriale dell’umanità’’.