Francesco Borrelli, consigliere dei Verdi, si schiera contro l’azienda sanitaria di Verona ULSS9 che utilizza Napoli come metro di paragone per la valutazione degli effetti delle radiazioni: ‘E come vivere un mese a Napoli’ si legge sulla modulistica dell’ospedale.
“Basta andare sul sito dell’azienda sanitaria di Verona ULSS9 scaligera e cercare il modello per il consenso all’esecuzione di un esame radiologico “TC Cone Beam”. Nella parte dedicata alle controindicazioni dell’esposizione radioattiva troviamo scritto “equivale a vivere un mese a Napoli”.
Sembra uno scherzo e invece è drammaticamente vero. La nostra città viene utilizzata da un ente pubblico come metro di paragone per valutare gli effetti negativi dell’esposizione alle radiazioni. Una discriminazione bella e buona che non trova alcuna ratio se non quella della scarsa sensibilità e intelligenza di chi ha elaborato il testo.
Ci auguriamo che la modulistica in questione venga immediatamente modificata”.
Poi continua:“Si potrebbe fare ironia ricorrendo alla citazione “vedi Napoli e poi muori” se non fosse che questo testo getta discredito sull’immagine di una città come la nostra che, al di là di quanto si pensi nell’Asl veronese, anche quest’anno ha riconfermato il record di presenze turistiche con o senza radiazioni”.