La giornalista Conchita Sannino è pronta a ricevere il premio Ghinettiistituito dal Comune di San Miniato in Toscana e dalla redazione del “Tirreno” di Pontedera nel 1994. Il premio è dedicato alla memoria di Roberto Ghinetti, giovane giornalista di Livorno scomparso a 32 anni a causa di una grave malattia. I premiati delle precedenti edizioni, in ordine cronologico sono stati: Roberto Petretto, Ilaria Alpi (alla memoria), Sandro Curzi, Giulio Borrelli, Federico Fazzuoli, Stefano Marcelli, Pino Rea, Giovanni Maria Bellu, Giuseppe D’Avanzo, Milena Gabanelli, Enzo Baldoni (alla memoria), Fabrizio Gatti, Lirio Abbate, Luisella Costamagna, Flavia Amabile, Riccardo Iacona, Paolo Rumiz, Luca Telese, Ilaria D’Amico, Andrea Purgatori, Aldo Cazzullo, Francesco Viviano e Mario Giordano. Per l’edizione del 2017 il premio verrà consegnato all’inviata di Repubblica Conchita Sannino per aver svolto con professionalità e senso etico il proprio lavoro. La Sannino ha infatti alle spalle una lunga carriera, ha iniziato da giovanissima a muovere i primi passi nel giornalismo prima con Paese Sera e Secolo XIX e poi con Repubblica con cui attualmente collabora. Da sempre è attenta alla vicende camorristiche, è stata una dei tanti e delle tante che ha collaborato al libro Per amore del mio popolo, una raccolta di testimonianze e scritti sulla vita di Don Peppe Diana, prete ucciso dalla camorra a Casal Di Principe. Qualche anno dopo ha scritto insieme ad altri autori La Ferita, una raccolta di storie degli innocenti uccisa dalle mafie. Fin da subito Conchita Sannino si è cimentata a raccontare fatti di cronaca e di politica. In particolare ha indagato sullo scandalo Casoriagate ossia sui rapporti che l’allora premier Berlusconi aveva con la minorenne Noemi. Ne nasce un libro La Bolgia in cui analizza la città di Napoli nell’era berlusconiana. Un anno dopo l’uscita del libro inchiesta, la Sannino riceve il premio Minerva per la letteratura d’impegno civile.
Maria Baldares