Nata con l’obiettivo di incoraggiare le persone a prendersi cura del più importante strumento di comunicazione umana
“Voci di radici, di nebbia e di pioppi/Che parlano agli argini e che parlano ai matti/Voci nella testa, voci contro il tempo/Che riempiono la vita restando nel silenzio/Voci che non sento più/Voci che sai solo tu/Manca la tua voce, sai” cantava Zucchero qualche anno fa. Quante emozioni, quanta gioia, quanti ricordi passano attraverso la voce, di cui oggi 16 aprile si celebra la Giornata Mondiale, nata in Brasile nel 1999 con l’obiettivo di incoraggiare le persone a prendersi cura del più importante strumento di comunicazione umana.
Una ricchezza che ci rende unici al mondo, che per alcuni è uno strumento indispensabile di lavoro (dai cantanti agli attori e doppiatori, dagli insegnanti agli speaker radiofonici) e che troppo spesso diamo per scontata e bistrattiamo. Una ricchezza che oggi ci arriva in forme più tradizione (radio, canzoni, etc) o sorprendentemente moderne (podcast, intelligenza artificiale, etc).
Proprio i podcast, in cui la voce umana è protagonista, continuano a far strage di cuore e, rispetto a un anno fa, sono proprio gli ascoltabili a puntate i prodotti editoriali che crescono di più. E a battere per questo format, in cui la voce umana è protagonista, sono soprattutto i cuori dei giovanissimi, tra i 18 e i 24 anni. Altra cosa da notare è che non ci sono vincoli di argomento: dal crime alla storia, dai grandi classici agli argomenti religiosi. Proprio pochi giorni fa papa Francesco ha realizzato il suo primo podcast affidandogli le riflessioni sull’argomento che forse in questo momento lo fa agitare di più: la guerra.
Fonte Ansa