Un ragazzo di 12 anni, Ivano Iazzetta, è stato trovato morto a pochi metri dalla riva nel mare della famosa “Mappatella beach”, la spiaggia libera di Napoli adiacente alla rotonda Diaz. Per il decesso del giovane di Afragola si indaga presso la Procura, nell’attesa dei risultati dell’autopsia.
La morte del giovane Ivano, ha senza dubbio scosso la cittadinanza, anche perché avvenuta a poca distanza dalla morte di Salvatore Giordano, il ragazzo colpito dai calcinacci caduti dalla facciata della nota galleria Umberto.
La gente sente bisogno di capire se Napoli è diventata di colpo una città insicura, dove i suoi giovani figli rischiano la vita per fare una semplice passeggiata o per bagnarsi nella spiaggia del golfo ritenuto da alcuni il più bello del mondo.
Così, il sindaco De Magistris, al microfono di Gaia Bozza, in un’intervista pubblicata da Fanpage, fa sapere che «ogni volta che succede una tragedia c’è sempre l’interrogarsi da parte di tutti su cosa si deve fare in più… il soccorso immediato in una città come Napoli, in questo momento è complicato poterlo garantire, perché non è una città che può prevedere diciamo la figura del bagnino, che non è prevista …. che ci debba stare complessivamente più prevenzione nella nostra città noi lo diciamo sempre … noi attualmente non siamo in grado di poter garantire il controllo della spiaggia che va da Bagnoli a San Giovanni… né compete al Sindaco di Napoli garantire il lido».
Insomma De Magistris allontana da sé ogni sospetto di responsabilità, la sorveglianza delle spiagge libere non è compito del Comune.
Allora cosa si fa? Continueranno i ragazzi di Napoli a recarsi al lido Mappatella? Con quale animo i bagnanti continueranno a frequentare la spiaggia di Napoli più a buon mercato, per alcuni l’unica possibile?
Lecita la difesa del Sindaco, come lecite sono gli interrogativi che si pongono alcuni giornalisti, come nel caso di Ciro Pellegrino che commenta l’accaduto riportando in un suo articolo anche alcune dichiarazioni del vicesindaco Sodano «trattandosi di spiaggia libera priva di un servizio di salvataggio, così come disposto da ordinanza della Capitaneria di Porto, il Comune è tenuto a dare informazione agli utenti con apposita segnaletica, come realizzato presso la Rotonda Diaz dove, infatti, è presente un cartello comunicante «attenzione: balneazione non sicura per mancanza di apposito servizio di salvataggio».
Ci toccherà attendere almeno qualche giorno per capire il perché di questa morte tanto prematura che ci ha sconvolto, se Ivano abbia avuto un malore, o si sia allontanato imprudentemente dalla riva, o cosa altro possa aver provocato l’accaduto.
Certo lontani sembrano i giorni di due estati fa, in cui il sindaco De Magistris fece il bagno con tanto di fotografi al seguito per festeggiare la ritrovata balneabilità di questa spiaggia, balneabilità che non è però servita a salvare la vita del nostro giovane conterraneo.