Nella Napoli del XIX secolo era facile incontrare signore che, indossavano lunghe collane, leggere, intrecciate intorno al collo, costituite da piastre a lamina d’oro giallo, stampate e saldate, spesso lavorate e vuote all’interno. Secondo la tradizione popolare, questo “laccio” aveva dei poteri legati soprattutto al dono di mandare via le negatività.In realtà questo gioiello altro non era che la reinterpretazione della calabrese “jennacca”, una collana formata da grani d’oro sferici vuoti o traforati, con decorazioni in filigrana e perline scaramazze, che la suocera regalava alla nuora quando il figlio, generalmente il primogenito, si fidanzava.Poiché queste collane, proprio per la loro leggerezza, emettevano un tintinnio, a Napoli cambiarono il nome in “chiacchiere” e si attribuì loro il potere di esorcizzare le cattive lingue.Ancora oggi, passeggiando nel Borgo Orefici, nel quartiere Pendino, sarà possibile trovare, nelle vetrine di alcune botteghe, le “chiacchiere” originali del XIX.In entrambi i casi è importante sapere che, pur non trattandosi di un acquisto economico, si potrà godere della protezione a vita da ogni genere di influsso negativo.